Nell’industria alimentare odierna ci sono svariate decine di sostanze dolcificanti, che possono essere suddivise in dolcificanti naturali e dolcificanti artificiali. Queste sostanze hanno un apporto calorico ed una capacità dolcificante molto varia, che può essere più o meno intensa. Se ne sconsiglia l’uso durante la gravidanza e l’allattamento e per i bambini al di sotto del terzo anno di età.
I dolcificanti naturali (miele, fruttosio, destrosio, sorbitolo…) si trovano nella frutta e nella verdura e solitamente il loro potere edulcorante è lievemente più basso rispetto a quello dello zucchero da tavola (saccarosio) e contiene poco più della metà delle sue calorie. Quelli usati a livello industriale sono ottenuti dal mais. Questo tipo di dolcificante da consistenza agli alimenti e ha un effetto rinfrescante (ad esempio lo xilitolo contenuto nelle gomme da masticare, che non provoca carie). L’apporto calorico derivante dallo zucchero bianco, di canna e grezzo sono circa equivalenti. Il miele invece contiene meno calorie rispetto al saccarosio poiché è più ricco di acqua. Ciò nonostante un cucchiaino di miele apporta più calorie e carboidrati rispetto ad un cucchiaino di zucchero poichè il peso specifico è maggiore.
Questi edulcoranti (ad es. sorbitolo, mannitolo…) se consumati in quantità eccessive possono provocare dolori all’addome e dissenteria. Indicativamente la dose giornaliera non dovrebbe superare i 20 grammi per gli adulti, e i 10 grammi per i bambini.
I dolcificanti artificiali (saccarina, aspartame, ciclamati…) sono invece sostante sintetiche ottenute in laboratorio ad alto potere edulcorante (da 30 a 500 volte rispetto a quello dello zucchero). La peculiarità di queste sostanze è l’assenza di apporto calorico. Alcuni dei dolcificanti artificiali più diffusi sono l’aspartame, la saccarina e l’acesulfame. Per quanto riguarda la dose giornaliera consigliata, viene calcolata in base al peso corporeo e varia a seconda del dolcificante in questione. E’ tuttora in atto un dibattito scientifico sul potenziale di cancerogenità contenuto nell’aspartame, ma non esistono ancora dati certi a riguardo.
E’ consigliabile tuttavia non abusare di nessun tipo di dolcificante.
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