Educazione alimentare… una disciplina scientifica la cui importanza è molto sottovalutata e la cui conoscenza media generale è molto limitata. Ma cos’è l’educazione alimentare? E’ un procedimento informativo tramite cui si sensibilizzano e si indirizzano gli individui al miglioramento della propria alimentazione, attraverso l’eliminazione di abitudini alimentari dannose e la promozione di comportamenti nutrizionali corretti. L’obiettivo è quello di istruire la popolazione sull’importanza di una corretta nutrizione e su proprietà, benefici e conseguenze che l’assunzione dei cibi comporta, limitando, così, i casi di malnutrizione.
A questo proposito parliamo di “malnutrizione per difetto” quando l’individuo è soggetto a deficienza qualitativa o quantitativa di elementi essenziali assumibili tramite la dieta alimentare, come ad esempio proteine e/o sali.
Definiamo, invece, “malnutrizione in eccesso” un processo nutrizionale caratterizzato da sistematica assunzione di una quantità di calorie superiore a quella richiesta dal fabbisogno energetico umano; questo disturbo porta a casi di sovrappeso, o, nelle situazioni più rilevanti, di obesità, facendo aumentare il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari.
La visita dietologica ha come scopo proprio quello di individuare la presenza di eventuali quadri clinici di malnutrizione. Quest’ultima ha una durata media di 15-20 minuti e non richiede alcun tipo di preparazione preliminare da parte del paziente. La visita ha inizio con un’accurata ed approfondita anamnesi del paziente, al fine di acquisire informazioni e dettagli relativi alle abitudini alimentari del soggetto che potranno rivelarsi determinanti nell’individuazione della causa all’origine del disturbo nutritivo. E’ di fondamentale importanza, inoltre, ripercorrere l’evoluzione del peso del soggetto, individuando possibili oscillazioni anomale ed eventuali trattamenti dietologici passati. Nella seconda fase della visita, si procede alla misurazione del BMI, indice di massa corporea. Il BMI si calcola dividendo il peso espresso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza espresso in metri. In base al valore del BMI, l’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica gli individui in quattro categorie:
- sottopeso ( BMI < 18,5 )
- normopeso ( 18,5 < BMI < 25)
- sovrappeso ( 25 < BMI < 30)
- obeso ( BMI > 30 )
Al termine della visita, se il medico nutrizionista ritiene necessario effettuare degli approfondimenti sull’origine clinica del disturbo nutrizionale, possono essere prescritti al paziente esami ematochimici o strumentali come ecografia e gastroscopia.
Ricordiamo che obesità e malattie cardiovascolari e renali hanno un’alta correlazione; in caso di eccesso di peso è, quindi, profondamente consigliato rivolgersi ad uno specialista.
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