Dislessia
La dislessia non è una malattia, rientra tra i Disturbi Specifici di Apprendimento. Deriva dalla lingua greca e significa “difficoltà con le parole”. La persona dislessica incontra delle difficoltà con la lettura e con l’ortografia, pur volendo imparare e trovandosi nelle stesse condizioni socio-scolastiche dei suoi coetanei. Non si evidenziano nemmeno specifici deficit intellettivi, sensoriali o neurologici, semplicemente l’approccio con il quale l’istruzione viene impartita a chi è dislessico deve avvenire in modo differente da quello tradizionale.Si stima che quasi al 10% della popolazione, soprattutto in età scolare e di sesso maschile, venga riconosciuto qualche segnale riconducibile alla dislessia. Le difficoltà di apprendimento dipendono dal diverso grado del disturbo e, oltre alla lettura e alla scrittura, possono essere legate anche alla pronuncia e alla comprensione del testo letto.
Dislessia: sintomi
I sintomi della dislessia vengono riconosciuti e diagnosticati solitamente intorno ai 6-7 anni di età, quando si presume che un bambino, iniziando la seconda elementare, non riscontri più le difficoltà di lettura che poteva avere l’anno precedente.Se il bambino è dislessico, non riesce a captare immediatamente il significato del testo, oltre ad avere difficoltà nel decifrare le parole stesse. Tende quindi a confondere lettere graficamente o sonoramente simili, a invertire le lettere delle sillabe o le sillabe nelle parole, a omettere o aggiungere alcune lettere non dovute. Questi sintomi si verificano anche nell’adulto, che a volte fa fatica ad esprimersi e ad organizzare le proprie idee concatenandole in un senso logico. Nell’adulto, inoltre, la dislessia si manifesta anche sotto forma di perdita della memoria a breve termine e di deficit dell’attenzione.Potrebbe essere utile riuscire a individuare i sintomi della dislessia prima che il bambino raggiunga i 7 anni d’età, addirittura già dai 5. La soluzione migliore è, quindi, quella di chiedere un parere medico a seconda dell’età; in particolare, se il bambino:
- ha già compiuto 1 anno e non dice neanche una parola;
- ha già compiuto 4 anni e non riesce a trovare parole che facciano rima tra loro;
- ha 5 anni e non riesce ad allacciarsi le scarpe o a elencare i giorni della settimana;
- in generale, confonde i suoni, non distingue la destra dalla sinistra, non riesce a memorizzare le lettere dell’alfabeto senza una filastrocca, non costruisce agevolmente le frasi, non ascolta, ha ritardi motori, ha difficoltà di concentrazione.Bisogna specificare che le persone dislessiche mostrano livelli normali di intelligenza, quindi è da escludere qualsiasi correlazione tra dislessia e ritardo mentale.
Dislessia: cause
Pur non conoscendo con esattezza quali siano le cause alla base della dislessia, si sa che le radici vanno ricercate nella genetica. Sicuramente se uno dei due genitori è dislessico le possibilità che anche il figlio lo sia aumentano notevolmente. Il 70% dei dislessici ha un genitore a sua volta affetto da questo disturbo.Il problema di base è comunque un deficit cognitivo, per il quale la persona dislessica fa difficoltà ad associare i suoni con la parola. Da questo deriva il suo problema di cogliere il significato e memorizzare quella parola. Questo deficit potrebbe essere legato anche a uno sviluppo anormale di qualche zona cerebrale, legata soprattutto al linguaggio e all’elaborazione degli input ricevuti dall’ambiente circostante.Da escludere, invece, la possibilità che la dislessia sia legata a problemi relazionali e culturali. Mentre un tempo si riteneva che questa potesse essere un’opzione, recentemente la strada relazionale è stata abbandonata in quanto anche i bambini sia culturalmente che socialmente più agiati vengono colpiti da questo tipo di disturbo.