Il morbo di Chron è una malattia cronica intestinale, che può manifestarsi in qualsiasi periodo della vita, attraversare delle fasi di stallo per poi ripresentarsi successivamente o continuare a peggiorare con l’avanzare del tempo. Si manifesta attraverso un’infiammazione e conseguente irritazione dell’apparato digerente o tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano. Nonostante possa interessare indistintamente e senza continuità diverse porzioni di questa area del corpo, colpisce soprattutto il colon e la parte finale dell’intestino tenue.
Non si sa quali possano essere le cause di questa malattia né si conosce con esattezza quante persone ne siano colpite in Italia e nel mondo; si sa però che la sua incidenza tende ad aumentare. Questa considerazione può derivare da una combinazione di fattori, che possono riguardare lo stile di vita delle persone: sedentarietà, fumo, alcool, familiarità con la malattia, alterazioni immunitarie e/o della flora batterica possono certamente giocare il loro ruolo a riguardo. Le cellule del sistema immunitario, in particolare, svolgono la loro funzione attaccando continuamente l’intestino; se l’infiammazione è già in procinto di scatenarsi, questa situazione di sicuro non aiuta la malattia a placarsi. Bisogna specificare, d’altro canto, che il morbo di Chron non è genetico né ereditario.
Morbo di Chron: sintomi
È molto importante curare il morbo di Chron in tempi rapidi, altrimenti il rischio è quello di peggiorare inesorabilmente la situazione. In particolare, l’infiammazione attraverso cui si manifesta la malattia provoca delle ulcere intestinali. Queste, se non curate adeguatamente, possono causare stenosi, ossia restringimenti intestinali, e fistole, che si producono dal contatto tra le ulcere e gli organi circostanti (essendo l’intestino “bucato”). A quel punto, l’unica soluzione è rappresentata dalla chirurgia; ciò non esclude che la malattia si possa ripresentare in un secondo momento laddove è avvenuta l’operazione.
Appena la persona avverte qualche possibile sintomo, deve immediatamente fare tutti gli accertamenti del caso per controllare la malattia (ove presente) e condurre una vita regolare. Quando preoccuparsi? L’identikit della persona normalmente colpita dal morbo di Chron è un adulto tra i 20 e i 40 anni, che inizialmente rileva un po’ di febbre. Successivamente prova dei dolori a livello addominale (quadrante inferiore destro). Oltre a questi, la persona soggetta può sentire la necessità di defecare anche 4 volte al giorno con scariche di diarrea, soprattutto di notte, anche per 4 settimane consecutive; inoltre, a volte può rilevare la presenza di sangue nelle feci, raccolte di pus e un dimagrimento repentino ed inspiegabile. Al tatto la malattia provoca delle masse irregolari in sede addominale.
Morbo di Chron: dieta
Attualmente non esiste un trattamento di prevenzione della malattia né una specifica cura; ciò significa che il trattamento previsto nel caso in cui sia diagnosticata la malattia aiuta a controllare i sintomi e a prevenire eventuali complicanze e l’evoluzione della stessa malattia, ma non a combatterla del tutto. Può capitare, tuttavia, che il soggetto interessato sia completamente privo di questi sintomi in alcuni periodi, che potrebbero però ripresentarsi successivamente.
Sicuramente modificare la propria dieta può essere d’aiuto a contenere gli effetti del morbo di Chron. Il soggetto innanzitutto deve eliminare le bevande gassate e deve bere molta acqua; allo stesso modo, deve eliminare i cibi ad alto contenuto di fibre e mangiare piccole ma frequenti porzioni. Sicuramente stilare un elenco dei cibi specificatamente a lui nocivi può aiutare a tenere sotto controllo la malattia. Dipendentemente dai farmaci prescritti e assunti e dai sintomi riscontrati, può variare le sue abitudini alimentari indirizzandosi verso diete a basso contenuto di sodio, di grassi o di lattosio, o ad alto contenuto calorico. Chiaramente, qualsiasi decisione di questo tipo va presa in accordo e sotto la supervisione del proprio medico curante