L’infarto del miocardio – o attacco di cuore – avviene quando il flusso di sangue diretto ad una parte del muscolo cardiaco si blocca. Se il flusso non riprende in tempi brevi, la porzione di cuore interessata rimane danneggiata dalla mancanza si ossigeno e comincia a morire. L’aterosclerosi, ossia l’accumulo nel corso degli anni di materiale lipidico nelle arterie coronariche, è la principale causa dell’attacco cardiaco. Il formarsi di una placca aterosclerotica e la conseguente rottura della stessa, possono causare la formazione di un grumo di sangue che- se abbastanza grande – va a bloccare in parte o del tutto il flusso del sangue.
L’infarto può non essere improvviso, ed è quindi fondamentale saperne individuare i sintomi in modo da intervenire il più tempestivamente possibile. Ecco alcuni dei sintomi più comuni:
- Forte dolore al centro del petto: senso di pressione o fitta che dura diversi minuti. Il dolore può anche irradiarsi alla spalla, al braccio e alla schiena.
- Difficoltà respiratorie , mancanza di fiato e forte senso di affaticamento.
- Sudori freddi.
- Tosse persistente: in alcuni casi può capitare di espellere sangue attraverso la tosse.
- Capogiri e vertigini, seguiti eventualmente da svenimento
- Nausea e vomito
- Battito cardiaco irregolare
- Gonfiore a livello dei piedi, delle caviglie e delle gambe (dovuto ad un accumulo di fluidi)
In alcuni casi l’infarto colpisce improvvisamente, in altri si possono avvertire alcuni segnali anche nei giorni o nelle settimane precedenti.
Generalmente, maggiori sono i sintomi che si presentano, più è alta la possibilità di verificarsi di un attacco cardiaco. Dato che molti dei sintomi sovracitati possono rimandare anche ad altre patologie, è sempre meglio segnalare subito i propri disturbi ad un medico, anche se non si è sicuri che si tratti di un attacco di cuore.