Tatuaggi
Negli ultimi 30 anni la moda dei tatuaggi si è diffusa inesorabilmente, tant’è che la maggior parte dei ragazzi e anche molti adulti ne hanno almeno uno inciso sulla loro pelle. I motivi per i quali una persona decide di tatuarsi possono essere diversi: per un piacere personale o per cercare apprezzamento dagli altri. Alcune volte il significato dei tatuaggi è più profondo: il desiderio di superare un periodo difficile, l’interiorizzazione di un evento particolare che ha segnato la propria vita, un modo per dimostrare il proprio coraggio, la volontà di coprire una cicatrice. Per i diversi tatuaggi, il significato può avere anche dei risvolti sessuali, ribelli, spirituali. Insomma, ci si tatua per infiniti motivi.
Proprio per la diffusione crescente di questa moda della società moderna, aumentano anche i rischi legati alle infezioni e alle diverse problematiche che possono insorgere in seguito ad un tatuaggio.
Tatuaggi: a cosa fare attenzione
Innanzitutto bisogna fare attenzione che il tatuaggio venga inciso sulla pelle rispettando la legislazione in materia che, seppur generica, indica le concentrazioni massime dei diversi metalli nei coloranti utilizzati. Non esiste ancora, tuttavia, un elenco delle sostanze tossiche per l’organismo, che quindi andrebbero del tutto evitate.
Tra le sostanze a rischio allergia presenti nei coloranti utilizzati per fare i tatuaggi individuiamo:
- Cromo, presente soprattutto nel verde, nel marrone, nel viola, nel blu, nel rosso e nel nero;
- Nichel, sostanza notoriamente pericolosa per molte persone allergiche;
- Cobalto, presente soprattutto nel blu.
Se due di queste o altre sostanze a rischio allergia si trovano in compresenza, gli effetti possono essere più pericolosi. Ad esempio, si trovano sia il Nichel che il Cromo nel colore rosso. Purtroppo, la legislazione è ancora poco chiara e non sono ancora stati valutati con esattezza tutti i possibili rischi alla salute di coloro che ne hanno fatto uso.
Come capire se il tatuaggio ha fatto infezione
Indichiamo quindi alcuni elementi preoccupanti, alla vista dei quali bisognerebbe allarmarsi perché si potrebbe essere in presenza di un tatuaggio infetto o comunque mal recepito dall’organismo. Cogliere tempestivamente questi segnali consente di agire subito per risolvere il problema, prima che la situazione peggiori.
Prima di tutto, non bisogna allarmarsi per nulla. E’ normale, ad esempio, che la pelle interessata si gonfi immediatamente dopo l’incisione; dopo alcuni giorni, però, questo gonfiore dovrebbe sparire. Se questo non succede, la pelle risulta infiammata e il disegno sembra deformarsi, potrebbe esserci un’infezione in corso. Anche il dolore dovrebbe scomparire dopo pochi giorni dall’incisione, al contrario della febbre che, appunto, non dovrebbe presentarsi in nessun caso. Inutile sottolineare che se la ferita non si rimargina e ci sono delle fuoriuscite di pus o altro liquido, è meglio recarsi subito dal medico per una medicazione. Un altro segnale allarmante è il cattivo odore emanato dal tatuaggio; in questo caso si corre il rischio che la pelle sia danneggiata in modo serio.
Uno di questi sintomi potrebbe essere la conseguenza di una risposta dell’organismo successiva all’introduzione di una sostanza esterna come l’inchiostro. In particolare potrebbe essersi sviluppata una reazione allergica, che si manifesta soprattutto con una lesione cutanea, anche dopo diversi anni da quando viene effettuato il tatuaggio. Potrebbe, inoltre, essersi scatenata un’infezione; in questo caso il problema potrebbe essere legato al fatto che la siringa non era sterile e poteva essere già stata utilizzata prima. Il rischio è quello di contrarre diverse malattie del sangue, come HIV, epatite B e C, tetano. Altre complicanze potrebbero essere riconducibili a cicatrici mai rimarginate, gonfiore in seguito ad una risonanza magnetica e la formazione di un granuloma, ossia un nodulino sottopelle. In tutti questi casi, la cosa migliore è rivolgersi immediatamente al proprio medico.