Il melanoma è una forma tumorale molto aggressiva che trae origine dai melanociti, le cellule responsabili della produzione della melanina, la responsabile della colorazione tipica della pelle. Ѐ proprio tra le persone con una cute più chiara che il melanoma si diffonde maggiormente, colpendo in prevalenza le donne. Il rischio di ammalarsi di melanoma cutaneo è sempre più alto, in continuo aumento soprattutto tra i più giovani.
Il melanoma è un tumore principalmente della pelle, anche se può riguardare anche gli occhi e le mucose.
I melanociti quindi si trasformano in cellule del cancro che possono colpire solamente il tessuto circostante o diffondersi anche ad altre aree del corpo. Se il tumore va in metastasi, queste cellule penetrano nei vasi sanguigni e linfatici, attaccando i linfonodi e altri tessuti.
A tal proposito, è molto importante non dimenticarsi di tenere sempre sotto controllo i nei. Essi, infatti, sono le macchie della pelle che si creano all’accumularsi dei melanociti. Nel caso di “cellule cattive”, da questi nei possono avere origine dei melanomi. Ecco perché il controllo su di essi deve essere regolare.
Come riconoscere i nei pericolosi?
Partiamo dicendo che, in caso si taglio accidentale ai nei, non si corre alcun rischio; infatti, i nei benigni che vengono tagliati, mantengono la loro natura benigna e quindi il loro rischio di diventare nei maligni rimane invariato.
I nei sospetti sono, piuttosto, quelli atipici nella loro forma, colore ed evoluzione nel tempo. Parliamo di nei displastici, diversi dagli altri, i quali hanno una maggiore possibilità di trasformarsi in melanomi.
Spesso, bisogna analizzare con attenzione i propri nei, dal momento che ne possono sorgere di nuovi continuamente. Uno dei campanelli d’allarme è quello di individuare la pecora nera, ossia quel neo molto più scuro di tutti gli altri. Qualora questo mancasse, non si deve mai sottovalutare i seguenti aspetti, passando in rassegna neo dopo neo: la simmetria, i bordi, il colore, le dimensioni e l’evoluzione. Prima di tutto, bisogna immaginare di dividere a metà il neo analizzato. Le due metà sono uguali e simmetriche? Se la risposta è no, questo potrebbe essere un primo campanello d’allarme. In secondo luogo, i bordi del neo devono essere regolari, così come la colorazione, che non deve avere più sfumature né deve modificarsi nel tempo. Inoltre, il neo è diventato troppo grande? Generalmente, non dovrebbe superare i 3 mm. Infine, se nel corso del tempo, una qualsiasi di queste caratteristiche si modifica, è meglio sottoporsi ad un controllo dermatologico. Infine, gli ultimi segnali che indicano la presenza di qualche problema sono: il sanguinamento, il prurito o un arrossamento circostante al neo.
Cosa fare se si individua un melanoma?
Il neo maligno va rimosso; tale rimozione, con conseguente analisi, è chiamata biopsia. Se la biopsia evidenzia la presenza di un melanoma, il paziente deve decidere insieme al medico curante la terapia da intraprendere. Se questa operazione viene eseguita tempestivamente, il problema si risolve al momento della rimozione chirurgica. Se, al contrario, l’operazione viene svolta quando il melanoma è già andato in metastasi, la cura risulta molto più difficoltosa.
La prevenzione e diagnosi precoce si rivela quindi fondamentale per ottenere delle buone probabilità di risolvere ed eliminare il tumore con una semplice operazione chirurgica.
Come ridurre il rischio di melanoma?
Chi volesse ridurre il rischio di sviluppare un melanoma cutaneo, dovrebbe evitare di esporsi eccessivamente alla luce ultravioletta; non solo i raggi solari, ma anche e soprattutto le lampade e i lettini solari.
Altri fattori di rischio possono essere: l’insufficienza immunitaria ed alcune malattie ereditarie. In questi ultimi casi, il possibile paziente deve rivolgersi in modo regolare al proprio medico per analizzare e tenere monitorato il proprio stato di salute.