Che cos’è l’ecografia addome
L’ecografia addominale è un metodo di diagnosi non invasivo che consente di valutare la situazione di tutti gli organi e dei vasi sanguigni della zona addominale. Tramite l’invio di specifiche immagini, infatti, è possibile valutare lo stato di salute di alcuni organi della parte addominale, comprese la forma, la struttura e le dimensioni delle varie parti. Con l’integrazione del Doppler, inoltre, si possono ottenere maggiori informazioni (tramite indicatori sonori o visivi aggiuntivi) riguardo la circolazione interna ai vasi sanguigni.
Dall’ecografia addome completo, si possono distinguere:
- l’ecografia addominale superiore, che interessa organi quali: il fegato, la milza, il pancreas, la colecisti, le vie biliari, i reni, i surreni e i linfonodi di quell’area;
- l’ecografia addominale inferiore, che interessa vescica, utero, prostata e annessi.
Quando ci si appresta a ricorrere a questo esame, è fondamentale distinguere tra gli ultrasuoni della sonda per l’ecografia, completamente innocui, dalle radiazioni impiegate durante una radiografia, decisamente più invasive e pericolose.
Come avviene l’ecografia addominale
Per eseguire un’ecografia addome corretta, il medico deve distribuire sulla zona interessata una quantità di gel tale da consentire alla sonda di scorrere agevolmente sulla pelle del paziente e di trasmettere in profondità gli ultrasuoni emessi. Tale sonda invia le immagini ecografiche dell’area interessata, permettendo di eseguire un’attenta diagnosi in modo non invasivo.
Durante questo esame, il paziente si trova sdraiato supino o, eventualmente, in posizione laterale sul lettino dell’ambulatorio.
L’ecografia addome completo dura circa 20-30 minuti e costa abbastanza poco. Generalmente non è dolorosa, salvo qualche caso isolato durante il quale il paziente avverte un leggero fastidio; questo si verifica solo se l’ecografia addominale viene eseguita su un’area già infiammata.
Perché si fa, a che cosa serve e a che cosa non serve l’ecografia addome
Questo tipo di ecografia è utile per analizzare la situazione dei singoli organi dell’area addominale; si rivela, quindi, fondamentale per diagnosticare diverse patologie possibili. Tra queste, tutte le malattie che interessano i singoli organi citati sopra ed altre problematiche, quali: malattie epatiche (come l’epatite o la cirrosi), forme tumorali, cisti, ascessi, alterazioni venose e/o arteriose, modificazioni dello spessore della parete intestinale, così come la presenza di liquido internamente ed esternamente la cavità addominale.
L’ecografia addome risulta invece inutile per valutare le modificazioni della mucosa intestinale. Non viene utilizzata per valutare eventuali problemi o patologie a stomaco, intestino e colon; per questi organi gastro-intestinali si ricorre alla gastroscopia o colonscopia. Nei casi di pazienti particolarmente sovrappeso o con problemi di meteorismo, l’esame può risultare più difficoltoso.
L’esame non presenta controindicazioni e, in casi di necessità, può essere eseguito anche a domicilio.
Come prepararsi all’ecografia addominale
Nel caso in cui si esegua solamente l’ecografia dell’addome inferiore non è necessario seguire una specifica dieta; è importante, però, bere molta acqua naturale nelle due ore precedenti l’esame. La vescica dev’essere moderatamente distesa; sarebbe ottimale, quindi, se il paziente non urinasse nelle ultime 3-5 ore. Nel caso in cui tale sforzo non sia possibile, è consigliato bere qualche bicchiere d’acqua nell’ultima ora prima dell’esame.
Nel caso in cui si ricorra all’ecografia addome completo o all’ecografia dell’addome superiore, invece, oltre alle indicazioni relative all’idratazione, è opportuno seguire altri accorgimenti.
In particolare, è importante:
- se ci si sottopone all’esame di mattina, presentarsi a digiuno;
- se ci si sottopone all’esame nel pomeriggio, fare una colazione leggera, a base di biscotti secchi, thé, caffè, fette biscottate, evitando tutti i latticini; a pranzo è consigliato un brodo, senza cibi solidi nelle 5/6 ore prima dell’ecografia;
- non bisogna sospendere eventuali terapie in corso;
- nei giorni precedenti, sarebbe meglio non mangiare frutta e verdura o altri alimenti/bevande che potrebbero aumentare il meteorismo intestinale nel paziente.
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