Agoaspirato tiroide.
L’agoaspirato della tiroide è un’indagine che consente di valutare le condizioni di un nodulo o di una parte di tessuto tiroideo che viene aspirato e, appunto, analizzato. Si tratta di un procedimento diagnostico leggermente invasivo che risulta particolarmente utile per valutare e determinare la natura maligna o benigna di un nodulo o tessuto della tiroide. Al giorno d’oggi è un esame molto diffuso, a basso costo, che non comporta particolari complicazioni.
Noto anche come agobiopsia o biopsia, l’agoaspirato tiroideo prevede l’inserimento di un piccolissimo ago cavo (di composizione biologica) nella pelle; consente di prelevare alcuni tessuti e cellule verso i quali si nutrono dei sospetti tumori. L’uso dell’agoaspirato è molto diffuso in campo oncologico, quando precedenti TAC e/o radiografie hanno evidenziato lesioni o possibili lesioni nell’area interessata.
L’agoaspirato tiroide contro i noduli tiroidei
I noduli della tiroide sono degli agglomerati di cellule, che risultano maligni solamente nel 5% dei casi. C’è da preoccuparsi però quando questi noduli si presentano ecograficamente solidi, di dimensioni superiori ad 1 cm, con possibili calcificazioni interne.
Agendo con l’agoaspirato su tali noduli, è possibile agire tempestivamente e ridurre gli interventi chirurgici altrimenti necessari a rimuovere la ghiandola. L’agoaspirato viene eseguito su tutti i noduli accessibili, non solo su quelli più grandi.
Come si svolge l’esame dell’agoaspirato?
Questo esame si basa su una tecnica molto semplice e basilare, che non provoca dolore. Non necessita di anestesia né di ricovero e dura pochissimi minuti. Si svolge in ambulatorio. Alla persona che si sottopone a questo tipo di analisi può essere chiesto di digiunare nelle ore precedenti (anche se in alcuni casi ciò non è necessario) e, eventualmente sospendere eventuali terapie mediche in atto, sempre previo accordo con il proprio medico.
L’agoaspirato della tiroide non ha controindicazioni; tutti si possono sottoporre a quest’esame, incluse le donne in gravidanza.
Un po’ più complicata risulta l’analisi del materiale aspirato, che dev’essere condotta assolutamente da personale qualificato, e i cui risultati sono attendibili al 90%.
I risultati ottenibili sono, appunto, molto affidabili; in alcuni casi particolarmente complessi, però, non garantiscono una diagnosi definitiva al 100%. Può capitare, infatti, che il risultato non soddisfi pienamente l’endocrinologo, il quale può richiedere la ripetizione dell’esame. In questo caso, la diagnosi alla quale si giunge consente di programmare i successivi controlli. Nel caso in cui l’agoaspirato sia negativo fin dall’inizio, invece, non è necessario ripetere l’esame.
L’agoaspirato tiroide comporta dei rischi?
Al momento dell’esame, l’idea di inserire un ago nel collo può provocare qualche preoccupazione; in realtà, non si corre alcun rischio né si prova particolare dolore. Al massimo, può essere avvertito un leggero fastidio, che scompare nei minuti successivi. Ad ogni modo, non si tratta di una tecnica invasiva.
I rischi immediati conseguenti all’esame della tiroide sono praticamente inesistenti. La percentuale di casi nei quali si possano creare piccoli ematomi interni alla tiroide esiste, ma è davvero molto bassa. Tali ematomi, comunque, si riassorbono in modo autonomo nel giro di pochi giorni.
I rischi nel lungo periodo, allo stesso modo, non dovrebbero presentarsi. L’agoaspirato tiroideo, infatti, non prevede l’utilizzo di radiazioni né può essere la causa di un’eventuale diffusione delle cellule maligne in altre aree dell’organismo.
Cosa fare dopo l’agoaspirato tiroide?
Subito dopo essersi sottoposti a questa tecnica di analisi dei noduli tiroidei, può essere utile applicare del ghiaccio sul collo per una quindicina di minuti. In questo modo, oltre ad alleviare eventuali dolori, si riduce anche il rischio che si formino i sopracitati ematomi. Oltre a ciò, non ci sono particolari attenzioni da tenere in considerazione dopo l’esame.