Omocisteina e suoi valori
Omocisteina.Vediamo cos’e’ precisamente: è un aminoacido non proteico contenente zolfo che deriva dalla metionina. In pratica, si tratta di un aminoacido solforato che si introduce nell’organismo grazie alla dieta, in particolare in seguito all’assunzione di alimenti proteici come latte, carne, uova e agrumi.
Essa non svolge funzioni particolarmente significative per l’organismo, quindi solitamente è presente nelle cellule in quantità minime. Il suo ruolo è quello di convertire altri aminoacidi, insieme alla vitamina B6 e B12, all’acido folico e ad altre vitamine. Se queste non sono sufficienti, l’omocisteina aumenta la sua concentrazione per assolvere ai suoi compiti, compensando la carenza delle altre sostanze.
E’ molto importante che l’omocisteina sia presente nell’organismo entro certi livelli; in particolare, i valori di tale aminoacido dovrebbero essere compresi entro i 3-10 μmol/L di plasma nei ragazzi fino ai 15 anni, entro i 3-15 μmol/L fino ai 65 anni ed entro i 3-20 μmol/L per le persone over 65. In caso di valori inferiori alla media, non ci sono problemi; nel caso dell’omocisteina alta, invece, c’è qualcosa che non va.
Se presente nell’organismo con valori eccessivi, infatti, l’omocisteina può influenzare negativamente il sistema nervoso, osseo e cardiovascolare. Per questo, l’iperomocisteina rappresenta a tutti gli effetti un fattore di rischio per eventuali malattie cardiovascolari (aterosclerosi coronarica e infarto miocardico), cerebrali (trombosi dei seni venosi cerebrali e ictus), neurodegenerative (malattia di Alzheimer, demenza e morbo di Parkinson) e per le fratture ossee.
Non è del tutto chiaro, invece, il rapporto tra essa e l’ epilessia. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, invece, sembra che i casi di distacco della placenta e di aborti spontanei, così come quelli di nati sottopeso o con problemi di spina bifida, siano collegati a mamme con un elevato livello di omocisteina.
Omocisteina alta: cos’è, cause, esame, prevenzione
L’omocisteina alta può essere di diversi tipi:
- Borderline, se di 10-12 moli per ogni litro di plasma
- Moderata, se di 13-30 moli per ogni litro di plasma
- Intermedia, se di 30-100 moli per ogni litro di plasma
- Severa, se superiore ai 100 moli per ogni litro di plasma
Le cause dell’omocisteina alta possono essere legate alle abitudini alimentari ed ai fattori genetici; questi ultimi sono meno influenti rispetto all’alimentazione. Ciò che più influenza la concentrazione plasmatica di questo aminoacido è la dieta povera di folati e delle altre vitamine del gruppo B.
L’esame viene prescritto dal medico a pazienti che si sono già scontrati con malattie cardiovascolari o che presentano altri fattori di rischio. Per sottoporsi all’esame volto a scoprire i valori dell’omocisteina bisogna essere a digiuno da 12 ore e riposarsi, prima del prelievo, per almeno 15 minuti.
L’omocisteina alta può essere la conseguenza di diversi fattori interni ed esterni dalla persona interessata, alcuni dei quali sono difficili da modificare. Il discorso cambia, ovviamente, per le abitudini di vita: è fondamentale condurre uno stile di vita sano, che comprenda dell’attività fisica e un’alimentazione ricca di frutta e verdura, e che escluda fumo, alcool e caffeina. In questo senso, sì, è possibile prevenirla.
Assumere quotidianamente degli integratori di acido folico consente di ridurre del 25% i valori di omocisteina nel sangue. In sostituzione degli integratori, a meno che non ci si trovi di fronte a malattie genetiche importanti, può bastare adeguare la propria dieta ed aumentare l’apporto di acido folico attraverso gli alimenti, riducendo anche gli effetti collaterali. L’acido folico è molto diffuso nelle verdure verdi e nella frutta, come arance e fragole; la vitamina B12, anch’essa fondamentale per riportare l’omocisteina a valori nella norma, si trova invece negli alimenti di origine animale.