Ernia iatale, vediamo di cosa si tratta.
L’ernia è una condizione in cui un’organo fuoriesce dalla sua cavità naturale.
L’esofago è un condotto muscolare situato nel mediastino, all’interno della cavità toracica, che trasporta il cibo dalla bocca allo stomaco e arriva nella cavità addominale attraverso un’apertura diaframmatica chiamata “hiatus esofageo”. Quando una parte dello stomaco risale prossimalmente attraverso quest’apertura si crea una condizione chiamata ernia iatale che si manifesta con dolore alla bocca dello stomaco.
Quali sono le forme piu’ frequenti di ernia iatale?
La forma piu’ frequente di ernia iatale è quella da scivolamento, di comune riscontro e che approssimativamente rappresenta circa il 95% di tutte le forme di ernia iatali diagnosticate e interessa circa il 10-15% della popolazione.
Quali sono le cause dell’ernia iatale?
Le condizioni predisponenti che ne favoriscono l’insorgenza sono spesso legate ad un aumento della pressione endo-addominale come lo stato di gravidanza, l’obesità , la tosse persistente e sforzi particolarmente intensi.
Lo spettro clinico di questa condizione è variabile e può presentarsi in forma asintomatica o paucisintomatica. Infatti il riscontro di tale condizione patologica è spesso accidentale, ovvero viene diagnosticata durante l’esecuzione di esami strumentali quali ad esempio l’esofagogastroduodenoscopia o esami radiologici del torace, eseguiti per altri motivi.
Quando presenti, i sintomi connessi alla presenza dell’ernia iatale, sono spesso causati dalla risalita dell’acido gastrico in esofago, il cosiddetto reflusso gastro-esofageo, e sono rappresentati da rigurgiti acidi, pirosi, ma anche da disturbi di tipo motorio come eruttazioni e digestione lenta.
Come si cura l’ernia iatale?
Cura dell’ernia iatale.Il trattamento è volto, principalmente, a ridurre e minimizzare il reflusso acido. La terapia farmacologica prevede quindi l’uso di antiacidi(es. idrossido di alluminio e magnesio) e inibitori di pompa protonica (pantoprazolo, lansoprazolo, omeprazolo, esomeprazolo, rapebrazolo) o talvolta anche di farmaci procinetici(es. domperidone).
Nei casi in cui l’ernia è molto voluminosa (> 3 cm) e/o quando è presente una sintomatologia persistente che non risponde alla terapia conservativa, puo’ essere necessario il ricorso alla terapia chirurgica. Ad oggi gli interventi sono effettuati in laparoscopia e con procedure mini-invasive che consentono di ridurre i tempi di recupero del paziente.
Cosa mangiare in presenza di ernia iatale?
In generale, è bene seguire alcuni consigli comportamentali per alleviare i sintomi e prevenirne il peggioramento:
– evitare cibi grassi, piccanti, agrumi, pomodori, alcolici, cioccolata
– -assumere pasti piccoli e frequenti
Altri accorgimenti?
– -dormire con la testa leggermente sollevata per ridurre il reflusso gastro-esofageo
– -non indossare vestiti stretti (corpetti, busti etc) per evitare l’aumento della pressione endoaddominale, che come già detto, è una delle principali condizioni predisponenti l’insorgenza dell’ernia iatale.