CA 125 cos’è?
Il CA 125 (antigene carboidratico 125) è un valore utilizzato come marcatore del tumore ovarico. Il test del CA-125 serve a misurare la quantità del marcatore presente nel sangue.
Il CA 125 è un esame molto utile per monitorare l’andamento clinico di un tumore ovarico, durante e dopo una terapia.
Non è considerato, tuttavia, un buon marcatore per lo screening del tumore ovarico nelle donne asintomatiche, a causa della sua bassa specificità e del fatto che questa glicoproteina risulta espressa in valori rilevanti anche in presenza di altre patologie:
– non neoplastiche (es. endometriosi o policistosi ovarica)
– neoplastiche ma non ginecologiche (cancro del colon, del pancreas, della mammella).
Si tenga presente che, secondo l’American Cancer Society, il carcinoma ovarico è la quinta causa di morte per tumori connessi alla sfera pelvica-ginecologica. In Italia colpisce circa 5.000 donne all’anno e rappresenta il 5% circa di tutti i tumori femminili.
Si stima che sia 1/75 il rischio di ammalarsi di tumore alle ovaie, mentre il rischio di morire per un carcinoma ovarico è di 1/100.
Il test per il marcatore CA 125
Per rilevare il valore di CA125 nel sangue occorre un normale prelievo venoso dal braccio. Non occorre il digiuno ma è meglio fare l’esame a qualche giorno di distanza dall’ultima terapia antitumorale perché i farmaci potrebbero influenzare il risultato con falsi positivi o falsi negativi.
Il risultato del test è disponibile, di solito, entro 1 giorno lavorativo e va letto in base alla scala di riferimento fornita dal laboratorio di analisi. Il range dei valori cambia, infatti, sulla base dell’età, del sesso e delle specifiche strumentazioni e procedure in uso nei singoli laboratori.
I valori normali di riferimento per questo marcatore vanno, di solito, da 0 a 35 unità/ml di sangue.
Un valore oltre questo parametro non indica, con certezza, l’esistenza di una neoplasia alle ovaie. Né, al contrario, un valore basso di CA 125 può escludere completamente la presenza di un tumore.
La valutazione del valore va sempre eseguita da un medico o da un professionista che, nell’ambito del quadro clinico del paziente e della sua anamnesi, abbinerà al test anche altre valutazioni cliniche e altre indagini diagnostiche prima di formulare una diagnosi e una cura eventuale.
CA 125 precisamente cosè?
Il CA 125 è un marcatore tumorale a bassa specificità.
È vero che questa sostanza è riscontrabile sulla superficie della maggioranza delle cellule di un tumore ovarico, ma un suo valore superiore a 35 u/ml potrebbe essere legata ad altri fenomeni.
Il CA-125 è, infatti, una glicoproteina – così si definiscono le proteine che si legano ai glicani, ovvero a delle complesse catene di carboidrati – che viene prodotta da molti organi pelvici tra cui, ad esempio, anche l’utero, le tube di Falloppio, la cervice.
Il CA 125 può essere espresso anche in caso di alcune infezioni pelviche o di altri tipi di neoplasie, come per esempio, quelle delle tube, dei polmoni, della mammella, dell’endometrio, del pancreas, del peritoneo e del tratto gastro-intestinale.
Infine, i livelli di questo marker potrebbero anche risultare moderatamente elevati in concomitanza con:
– la gravidanza,
– le mestruazioni,
– la presenza di fibromi uterini,
– la policistosi ovarica,
– l’endometriosi e la menopausa.
È altresì vero che i valori del CA 125 potrebbero non risultare anomali pur in presenza di tumore o di carcinoma alle ovaie, o potrebbero iniziare a crescere sensibilmente solo quando il tumore comincia ad assumere dimensioni maggiori. Si è verificato, infatti, che nel primo stadio del tumore questo marcatore non ha valori rilevanti nella metà delle donne malate.
Infine, non tutti i carcinomi all’ovaio sono necessariamente associati ad un incremento di CA 125 che però tocca livelli anomali nell’80% dei casi.
Quando è utile misurare i valori del CA 125?
Per la sua assenza di specificità il CA-125 non è adatto ad essere considerato un marker per lo screening del tumore alle ovaie; al contrario è molto utile per monitorare l’evoluzione di un carcinoma ovarico una volta diagnosticato o per supportare la diagnosi nel caso di donne ad alto rischio o con presenza di masse ovariche da valutare.
Per le donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma ovarico è molto utile la misura periodica dei valori del ca 125. In particolare, è utile un test del CA 125 prima dell’inizio della terapia antitumorale e una verifica continua del suo dosaggio.
Questo monitoraggio, sempre che il valore del CA 125 fosse significativo al momento della diagnosi della malattia, permette di suggerire risposte importanti.
Una riduzione del dosaggio di CA 125 indica, infatti, che la malattia sta rispondendo bene alla cura. Al contrario, se il valori del ca 125 non calano o ricominciano a salire dopo una piccola riduzione, è sintomo di una inadeguata risposta alla terapia antitumorale.
Il controllo dei livelli di CA 125 è estremamente utile anche una volta conclusa la cura: un ritorno a valori alti del ca 125 potrebbe suggerire una recidiva del tumore. Si stima che un aumento dei valori del CA 125 preceda la recidiva di circa 3 mesi.
Il dosaggio di questo antigene tumorale non è prescritto alle donne i cui livelli CA 125 erano normali prima dell’inizio della cura: in questo caso, infatti, è evidente che il tumore non produce questo marcatore la cui misurazione è, quindi, inutile per gli obiettivi di monitoraggio della cura/malattia.
La misurazione di questo marcatore tumorale è utile e preziosa anche come sostegno alla diagnosi precoce nel caso di donne che presentino un maggiore rischio di sviluppare un tumore ovarico, anche se non sono ancora malate. Elementi che aumentano il rischio di ammalarsi sono:
– la familiarità di un tumore ovarico,
– la presenza di una mutazione (solitamente a trasmissione ereditaria) del gene BRCA1 o BRCA2;
– l’infertilità,
– l’uso di una terapia ormonale sostitutiva e, infine,
– l’obesità.
A completamento della diagnosi il medico abbinerà al test del marcatore anche l’ecografia transvaginale e la biopsia al bisogno.
È vero infatti che la presenza di alti valori di CA-125 fa sospettare della presenza di un carcinoma all’ovaio, me non è diagnostico: per la diagnosi di questa malattia occorrono altri elementi e approfondimenti.
Nel caso in cui si sia in presenza di masse ovariche, è utile abbinare al test del ca 125 anche il dosaggio di un altro marker tumorale, denominato HE4. Quest’ultimo, infatti, sembra aumentare in modo significativo in presenza di cancro dell’ovaio rispetto a quanto aumenta in presenza di masse tumorale benigne.
In tutti questi casi la misurazione del CA 125 è utile e va a beneficio delle pazienti dando risposte e indicazioni preziose ai medici.
Quando non è utile misurare i valori del CA 125?
Ci sono casi e situazioni in cui, tuttavia, la misura in valore assoluto del CA 125 a sé stante non è un test sufficientemente completo se non è abbinato ad altre indagini diagnostiche.
Alcuni studi, ad esempio, hanno permesso di stimare che il 2% circa delle donne sane ha valori alti di CA 125 nel sangue.
Il test del CA 125 non è raccomandato per lo screening precoce del tumore alle ovaie in caso di donne asintomatiche.
Come detto, il CA 125 è una glicoproteina che viene sintetizzata anche da altri tipi di tumori, benigni o maligni, e da altri organi addominali.
Al momento la medicina non ha elementi e metodi affidabili per assicurare una diagnosi precoce del carcinoma alle ovaie in donne asintomatiche.
È vero, infatti, che il tumore ovarico è caratterizzato da sintomi non specifici nel suo primo stadio e, proprio per questo, viene diagnosticato prevalentemente nelle fasi successive della malattia. Solo 1 tumore su 5 viene individuato nella fase più precoce, prima che inizi a svilupparsi fuori dalle ovaie e per questa ragione la valutazione dell’antigene tumorale 125 nelle donne asintomatiche non riveste particolare interesse.
Il rischio in questo caso è quello di sottoporre le pazienti ad esami diagnostici inutili se non supportati da un quadro clinico.
Meglio quindi affidarsi ai controlli periodici dal ginecologo, agli esami diagnostici della zona pelvica facendo attenzione alla presenza di fattori di rischio e alla familiarità.