Endometriosi.Cause e sintomi dell’endometriosi
Endometriosi, nota anche come malattia endometriosica, è una patologia per la quale una parte di tessuto endometriale, che normalmente dovrebbe trovarsi solamente dentro l’utero, si trova invece al di fuori di esso.
Sono circa 3 milioni (5-10%) le donne italiane che soffrono di endometriosi. Ma di cosa si tratta esattamente? Di un dolore al basso ventre che colpisce le donne durante il ciclo mestruale e durante i rapporti sessuali; chiaramente questo fastidio ha delle ripercussioni su tutte le azioni quotidiane, oltre allo stato d’animo e all’umore delle donne che ne sono colpite. Per le donne in età fertile, quindi, l’endometriosi è una delle cause principali di dolore pelvico.
L’endometrio e la cisti endometriosica
Il tessuto endometriale, o endometrio, è normalmente preceduto da perimetrio e miometrio. Si tratta dello strato cellulare più interno e rappresenta la mucosa dell’utero. Se una donna soffre di endometriosi, l’endometrio, in posizione extra-uterina o in porzioni di utero inusuali, prende il nome di tessuto endometriale ectopico o endometrio ectopico.
Quando il tessuto endometriale, per effetto degli ormoni del ciclo mestruale, si sfalda, ne conseguono piccole perdite di sangue che, non potendo uscire come le normali mestruazioni, si accumulano; le aree circostanti si infiammano e portano alla formazione di noduli e cisti. La cisti endometriosica, chiamata anche endometrioma, è una cisti ovarica conseguente allo sviluppo dell’endometriosi. Si tratta di una sacca di sangue endometriale, nella maggior parte dei casi di circa dai 2 ai 5 centimetri di diametro. Qualora dovesse rompersi, la donna soggetta percepisce gravi dolori pelvici, ha febbre, vomito e perdite di sangue. Solitamente, la terapia farmacologica è sufficiente a curare la cisti endometriosica se di piccole dimensioni; se è abbastanza grande, invece, bisogna ricorrere alla chirurgia.
Quali sono le persone a rischio?
L’endometriosi può colpire tutte le donne dalla prima mestruazione (menarca) fino alla menopausa, anche se, con l’avanzare del tempo, le possibilità di sviluppo di questa malattia diminuiscono. In rari casi la malattia può persistere anche dopo la menopausa, soprattutto se la donna che vi è soggetta assume specifici ormoni.
Il fatto che sussista o si sia già presentata una gravidanza è ininfluente sul fatto che la malattia si presenti o meno; se, però, l’endometriosi è presente già prima della gravidanza, dopo questa ha possibilità di svilupparsi più velocemente.
Il 35% circa delle donne che soffrono di endometriosi è sterile. La sterilità, infatti, 1 volta su 3 è causata da questa patologia.
Endometriosi Sintomi
In oltre il 20% dei casi, i sintomi dell’endometriosi sono inesistenti. Molte volte essa viene diagnosticata solo quando la donna incontra delle difficoltà a rimanere incinta.
Quando, invece, i sintomi sono visibili, la donna interessata prova dolori pelvici cronici e dismenorrea. I dolori pelvici si presentano pochi giorni prima del ciclo mestruale, continuano nei giorni successivi e toccano l’apice alle fine delle mestruazioni. Con l’avanzare della malattia, i dolori vanno via via aumentando.
Oltre ai dolori mestruali, altri sintomi sono: la sensazione di pesantezza, il dolore durante il rapporto sessuale, il dolore in fase di defecazione.
Diagnosi dell’endometriosi
Se la donna nutre il dubbio di poter essere affetta da questa patologia, deve presentarsi al medico, il quale deve condurre un’anamnesi completa ed un esame fisico della paziente. Uno strumento molto utile è l’ecografia trans vaginale, tramite la quale si possono visualizzare eventuali formazioni cistiche endometriosiche.
Lo strumento migliore in assoluto rimane la labaroscopia, una tecnica chirurgica non invasiva che consente di valutare la situazione degli organi pelvici attraverso l’introduzione di una sonda nell’ombelico.
I trattamenti dell’endometriosi prevedono l’applicazione di terapie mediche e/o chirurgiche idonee.