L’importanza dello screening mammografico.
Perche’ e’ fondamentale dopo i 40 anni effettuare lo screening mammografico.Negli ultimi anni, i casi di tumore alla mammella sono sempre più frequenti, nonostante la mortalità associata a questo tipo di tumore sia in declino. Nel 2016, il tumore alla mammella rappresentava il 30% dei tumore femminili.
In cosa consiste lo screening mammografico?
Lo screening mammografico consiste in un esame di prevenzione, solitamente prescritto alle donne dai 50 ai 69 anni (seppure in alcune Regioni si sta estendendo la fascia d’eta dai 45 ai 74 anni), per la diagnosi del tumore alla mammella. La mammografia è un esame radiologico che consente l’identificazione di noduli non percepibili al tatto. Il seno viene compresso tra due lastre, verticalmente e lateralmente.
Qualora l’esame dovesse risultare positivo, la donna dovrà sottoporsi ad ulteriori analisi per accertare la diagnosi del tumore al seno, come una seconda mammografia, un’ecografia ed una visita clinica.
Può succedere, specialmente nelle donne di età non a rischio, che l’esame presenti falsi positivi poiché il seno è ancora troppo denso. In tal caso, la mammografia dimostrerà un’anomalia sospetta, non confermata dagli accertamenti successivi.
La sovradiagnosi del tumore alla mammella è dovuta essenzialmente al fatto che lo screening identifica sia i tumori meno aggressivi o ancora in fase di sviluppo precoce, che quelli molto invasivi, e risulta ancora difficile distinguere quali tumori progrediscono e quali invece, non comportano gravi problemi per la vita.
Nel caso di un “tumore di intervallo” le cellule cancerogene si sviluppano tra uno screening e l’altro. Occorre perciò controllare il seno per accorgersi di eventuali cambiamenti e comunicarli al proprio medico.
I principali elementi d’allarme sono: avvallamenti, capezzolo introflesso, perdite dai capezzoli, colore diverso, gonfiori e dolori,
Una storia genetica propensa al tumore alla mammella, il menarca precoce, la menopausa tardiva, terapie ormonali, mutazioni genetiche e l’età più avanzata sono tra i principali fattori di rischio per il tumore alla mammella. In questi casi, la precauzione risulta fondamentale.
In Italia, si contano più di mille nuovi casi di tumori alla mammella al giorno, di cui il 70% può essere prevenuto se diagnosticato precocemente, attraverso lo screening mammografico. Secondo uno studio del Journal of Medical Screening, infatti, lo screening mammografico permette di ridurre la mortalità del 25% per le donne che si sottopongono a questo esame.