L’emicrania è una forma di mal di testa molto comune, caratterizzato da un dolore pulsante nella parte anteriore o su un lato della testa. Il dolore può aumentare o cambiare posizione, spostandosi nella regione frontale. L’emicrania può durare ore o giorni, ed ha una frequenza molto variabile.
Durante un attacco di emicrania si possono distinguere diverse fasi:
Nella fase prodromica, i sintomi includono alterazioni d’umore, come irritabilità, depressione o euforia, stanchezza, irrigidimento muscolare, stitichezza o diarrea e sensibilità a rumori ed odori. La fase prodromica si presenta a circa il 60% delle persone soggette ad emicrania, ore o giorni prima dell’attacco.
Aura, la fase immediatamente precedente l’emicrania. L’aura può presentarsi o meno, nel caso in cui si presenti un emicrania senz’aura, si tratta di emicrania classica, mentre in caso si presenti l’aura, si tratta di emicrania comune. L’aura comprende sintomi neurologici come problemi visivi, ipotesia (diminuzione della sensibilità in risposta ad uno stimolo), problemi di equilibrio e coordinazione, difficoltà a parlare e, nei casi più gravi, svenimento.
Fase di dolore, ossia la fase di dolore acuto. I sintomi sono molto vari e cambiano a seconda dei fattori scatenanti. L’emicrania è solitamente caratterizzata da un dolore pulsante medio o forte localizzato unilateralmente o bilateralmente, che limita l’esecuzione delle attività fisiche quotidiane e che si aggrava con l’attività fisica. L’emicrania può provocare nausea, con o senza vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia, ossia rispettivamente sensibilità alla luce, ai rumori ed agli odore. Durante un attacco di emicrania, il soggetto può avere maggiori difficoltà di concentrazione, sensazioni di caldo o freddo, dolori addominali e diarrea.
La fase di recupero, comprende i disturbi seguenti l’attacco di emicrania. Questa fase include difficoltà cognitive, problemi gastrointestinali, alterazioni d’umore e debolezza.
I fattori scatenanti l’emicrania non sono ancora stati definiti con certezza. Sembra però che i fattori ambientali, biologici e genetici siano alla base della comparsa di attacchi di emicrania.
Le donne sono più soggette ad attacchi di emicrania rispetto agli uomini, si parla di una donna su 5 a fonte di un uomo su 15, probabilmente a causa dei cambiamenti ormonali, uno dei fattori scatenanti più frequenti. Le variazioni dei livelli di estrogeno, per esempio nel giorni precedenti il ciclo mestruale, così come l’assunzione di contraccettivi orali o la terapia ormonale possono provocare emicranie. Altri fattori scatenanti includono lo stress, in tutte le sue forme, luci intense o lampeggianti, odori o rumori molto forti, scarsa qualità del sonno, fame, disidratazione, cambiamenti meteorologici, intensi sforzi fisici ed alcuni alimenti come caffè, formaggio, cioccolato, alcol ed alimenti industriali
Se soffrite dei sintomi sopraelencati frequentemente, è consigliabile tenere un diario dove annotare quando inizia l’attacco e quanto dura, gli alimenti assunti nelle ore precedenti, le fonti di stress e gli stati d’animo, così come se avete assunto dei farmaci e se questi sono stati efficaci o no, per poi contattare il medico ed eventualmente un neurologo.
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