Epilessia e crisi epilettiche.
L’epilessia è un disturbo neurologico che provoca le cosiddette crisi epilettiche. L’epilessia è un disturbo che può essere cronico o transitorio, caratterizzata da violenti ed estemporanei episodi di convulsioni accompagnati da perdita della coscienza. Questa condizione è determinata da una anormale attività elettrica di un’area più o meno vasta di neuroni, ovvero le cellule nervose deputate alla trasmissione e alla ricezione delle informazioni.
Ricordiamo che l’esordio della patologia in oggetto nel 60% dei casi avviene durante l’infanzia ed in questo caso parliamo di epilessia infantile.
Principali tipi di epilessia.
Sono stati rilevati più di 150 diverse tipologie di epilessia, che possono essere ricomprese nelle due seguenti macrocategorie:
epilessie parziali o focali: sono caratterizzate da scariche anomale delle cellule nervose in un unico emisfero cerebrale. A loro volta possono essere distinte in semplici e complesse. Solo nel secondo tipo il soggetto va incontro a perdita di conoscenza, anche se per breve tempo, e le contrazioni muscolari risultano essere più violente;
epilessie generalizzate: in tal caso le scariche riguardano entrambi gli emisferi cerebrali. Si suddividono in due sottocategorie: le epilessie idiopatiche (a forte base genetica) e quelle criptogenetiche e sintomatiche (legate alla presenza di lesioni).
Epilessia sintomi.
I principali sintomi dell’epilessia sono i seguenti:
- stato confusionale temporaneo;
- movimenti involontari e incontrollabili degli arti superiori e inferiori (clonie);
- perdita di coscienza (assenza);
- sintomi neurologici di vario tipo;
Va detto tuttavia che la sintomatologia varia in base al tipo di crisi (generalizzata o parziale, semplice o complessa, idiopatica o criptogenetica). Per diagnosticare l’epilessia si ricorre all’elettroencefalogramma, che è in grado di rilevare l’attività elettrica del cervello.ovviamente si ricorre all’encefalogramma solo dopo aver effettuato una visita neurologica.
Epilessia cause.
Le cause dell’epilessia e quindi delle crisi epilettiche possono essere molteplici; tra le principali segnaliamo:
presenza di alterazioni congenite, che possono essere determinate, tra l’altro, dall’assunzione da parte della gestante di alcol e di sostanze stupefacenti;
traumi e lesioni craniche di grave entità: causano una irritazione che produce un tipo di epilessia immediata;
ischemia cerebrale: la mancata ossigenazione delle cellule cerebrali determina una parziale compromissione del cervello che può dare luogo nelle successive settimane a episodi epilettici (epilessia post-stroke); questi ultimi tuttavia non richiedono il ricorso a una specifica terapia farmacologica;
alterazioni provocate da patologie infettive: si pensi, ad esempio, alle malattie esantematiche: morbillo, varicella, ecc.
In linea generale è possibile affermare che l’epilessia è per lo più dovuta a una sofferenza organica del cervello, anche se tuttavia non mancano forme idiopatiche di epilessia, per le quali non si rilevano anomalie anatomiche del cervello.
La maggior parte dei casi di epilessia viene trattata con una terapia a base di farmaci anti-epilettici. In taluni casi, per ottenere una maggiore efficacia terapeutica, è possibile combinare diversi tipi di medicinali.
In caso di pazienti con epilessia resistente ai farmaci, è necessario il ricorso al trattamento chirurgico, che consiste nell’impianto sottocute in sede sternale di un dispositivo apposito che ricorda il pacemaker cardiaco e che viene collegato al nervo vago.