Cheratocono
Cheratocono.Trattasi di una malattia degli occhi per la quale la cornea protende in avanti e si assottiglia, assumendo una posizione conica. Il termine medico infatti deriva dal Keratoconus, che in greco significa “cornea conica”. Si tratta di una malattia degenerativa che, a lungo andare, può provocare gravi problemi alla persona colpita. Colpisce prevalentemente i più giovani, bambini ed adolescenti specialmente di sesso femminile; può interessare un occhio solo o entrambi.
C’è da dire che, pur colpendo circa una persona su 500, il cheratocono non si manifesta sempre al massimo della sua potenza. In ogni caso, modifica significativamente lo stile di vita della persona colpita, che ne risulta fortemente invalidata. Non bisogna dimenticare anche l’effetto psicologico sulla persona affetta da cheratocono; trattandosi, come anticipato, perlopiù di persone giovani con una lunga prospettiva di vita, sapere di essere affette da una patologia dalla quale non si potrà mai guarire, non può che portare ad un risultato fortemente negativo. È quindi fondamentale diagnosticarla nel breve periodo, in modo da ridurne gli effetti e bloccarne lo sviluppo.
L’aspetto positivo è legato al fatto che la diagnosi di cheratocono può essere eseguita in un qualsiasi ambulatorio oculistico in cui sia presente un topografo corneale. È fondamentale affidarsi ad uno specialista in grado di individuare e riconoscere i primi segnali di questa malattia agli occhi.
Cheratocono: i sintomi
Pur non essendo ancora chiara la causa responsabile dello sviluppo di questa patologia oculare, si ipotizza una fragilità del collagene e/o un’alterazione genetica che porterebbe ad uno squilibrio tra i diversi strati della cornea. Questa, non riuscendo a “lavorare” correttamente, svilupperebbe questo tipo di malattia.
Come anticipato, riconoscere i sintomi ai loro albori è fondamentale per bloccare tempestivamente il decorso della malattia. Ma quali sono i segni più evidenti della manifestazione del cheratocono?
La persona colpita dovrebbe preoccuparsi innanzitutto avvertendo un affaticamento e bruciore agli occhi; oltre al dolore, differentemente intenso a seconda della situazione, potrebbero verificarsi casi di congiuntivite, lacrimazione, arrossamento degli occhi, fino ad un forte mal di testa. Sotto l’aspetto della vista, invece, questa potrebbe risultare ridotta, offuscata o addirittura doppia. Sono possibili anche i casi di cecità notturna.
Bisogna sottolineare che i primi segnali di questa malattia agli occhi sono associati all’astigmatismo, alla miopia e all’ipermetropia. Dopo aver registrato questi problemi alla vista, solitamente il paziente si accorge di essere molto più sensibile alla luce, di avere delle irritazioni oculari e di vedere in modo sempre più distorto e sfuocato.
Prevenzione e cura del cheratocono
Nel caso in cui la persona abbia un dubbio a riguardo può rivolgersi ad uno specialista il quale si serve di uno strumento chiamato topografo, indispensabile a riconoscere la patologia e a misurarne la progressione. Oltre alla topografia corneale, con la quale può analizzare l’intera superficie corneale, il medico oculista si avvale della pachimetria corneale, che misura lo spessore della cornea, e della tomografia corneale.
Se la diagnosi conferma la presenza di cheratocono, si può procedere con il cross-linking corneale, un trattamento indolore, tramite il quale viene fatto assorbire (con corrente elettrica a basso voltaggio) un farmaco all’interno dei tessuti oculari. Al termine dei vari passaggi, privi di controindicazioni, la cornea risulta più ispessita.
Il cross-linking ha il pregio di bloccare l’evoluzione della malattia, ma non ha effetti migliorativi sulla vista del paziente. Si tratta, in ogni caso, solo di una delle carte a disposizione dell’oculista.
Solo nei casi più gravi si ricorre al trapianto di cornea, noto anche come cheratoplastica; in alternativa, una nuova possibilità mesa a disposizione in campo medico riguarda l’Intacs, l’impianto di anelli intrastromali, che avviene attraverso delle piccole incisioni a livello corneale il cui obiettivo è quello di donare alla cornea il suo aspetto originale.