Nel precedente articolo abbiamo appreso come l’aumento della pressione intraoculare possa causare una compressione delle fibre nervose, con conseguente atrofia perciò riduzione del campo visivo.
Difficilmente il paziente si rende conto di questa condizione in quanto, generalmente, interessa la parte periferica del campo visivo con una velocità di progressione del danno più o meno lenta (ma il restringimento progressivo del campo visivo può portare nei casi più gravi alla cecità).
Si tratta di una malattia all’inizio asintomatica, subdola, che si evidenzia quando già avanzata.
Le visite oculistiche complete periodiche sono quindi importantissime anche in assenza di sintomi.
Prendiamo in esame i tre tipi principali di glaucoma, in cui l’aumento della pressione intraoculare è causato dall’ostruzione del trabecolato (la via di deflusso dell’umor acqueo).
– Il glaucoma cronico ad angolo aperto è la forma più frequente. Vi è un’ostruzione lenta e progressiva a livello del trabecolato. Si manifesta fra i 35 e 45 anni, in maniera subdola, senza dolore ne annebbiamento visivo ma con un restringimento lento, progressivo ed irreversibile del campo visivo.
– Il glaucoma acuto, nel quale le vie di deflusso sono ostruite dalla base dell’iride. L’esordio è acuto con annebbiamento visivo, dolore più o meno intenso e midriasi (pupilla dilatata). È necessario un intervento urgente.
– Altre forme meno frequenti sono il glaucoma congenito, dovuto un difetto congenito del trabecolato, ed i glaucomi secondari dovuti a contusioni del bulbo, infiammazioni, uveiti, emorragie oculari, retinopatia diabetica o trombosi dei vasi dell’occhio.
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