Nel corso della propria vita, molte persone provano fastidi e irritazioni oculari, fortunatamente nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi transitori, che si risolvono autonomamente nel giro di poco tempo (anche in 1-2 giorni) e che generalmente non hanno conseguenze rilevanti. Ci sono tuttavia casi in cui l’irritazione agli occhi è qualcosa di più di un semplice inconveniente. Le cause possono essere le più svariate come infiammazioni e infezioni di origine virale, batterica, traumatica, oppure lesioni e irritazioni della struttura dell’occhio, allergie, affaticamento, effetto del cloro delle piscine, mancanza di sonno, l’esposizione prolungata al computer o addirittura toccarsi gli occhi con le mani sporche possono causare questa dolorosa condizione.
Quando microbi e funghi non c’entrano è importante indagare, tramite nuove diagnosi, le altri possibili cause di arrossamento per poter impostare una strategia terapeutica appropriata al caso specifico. Nel caso delle reazioni allergiche, ad esempio, si può intervenire con steroidi e stabilizzatori di membrana. In generale, bisogna ricordare che l’iperemia degli occhi è il segno che c’è qualcosa che non va e che solo identificandone le cause è possibile affrontarla nel modo più appropriato possibile.
Ci sono dei momenti particolari in cui gli occhi possono più facilmente presentarsi arrossati:
- Al risveglio ad esempio, si potrebbe essere affetti da congiuntiviti di varia origine (allergica, infettiva, …), ma si potrebbe anche trattare unicamente di secchezza oculare. Bisogna distinguere inoltre i casi in cui gli occhi abbiano secrezioni da quelli in cui non ci siano; nel primo caso molto probabilmente è una congiuntivite che crea difficoltà ad aprire gli occhi al mattino, mentre nel secondo caso, se il disturbo persiste, è sempre opportuno sottoporsi ad una visita di controllo non facendo ricorso a colliri senza un’esatta diagnosi che possa escludere un’uveite anteriore, frequentemente causa di occhi rossi, accompagnato o meno da dolore ed annebbiamento visivo.
- Dopo un uso prolungato dello schermo; per prima cosa è importante assicurarsi che un eventuale disturbo refrattivo sia corretto mediante occhiali (possibilmente antiriflesso) o con lenti a contatto. Secondo la normativa vigente per preservare la vista è importante che la distanza tra occhi e video sia compresa tra i 50 e i 70 cm e lo schermo deve essere posto in modo da consentire a chi lavora di poter agevolmente guardare oltre lo schermo stesso. Ovviamente, vanno evitati i riflessi: bisogna collocare la postazione di lavoro nella giusta posizione rispetto alle finestre e alle fonti di luce artificiale (non alle spalle ma eventualmente disposta perpendicolarmente). In particolare, le lampade devono essere fuori dal campo visivo di chi usa il computer per non abbagliarlo.
- Dopo uso prolungato di lenti a contatto, se gli occhi sono arrossati bisogna togliersi le lenti a contatto immediatamente, per far si che l’occhio “respiri”. In secondo luogo è opportuno instillare lacrime artificiali, ma se l’arrossamento e il bruciore persistono sarà il caso di sottoporsi a una visita di controllo.
- Dopo l’esposizione al sole, se gli occhi sono arrossati si può ricorrere alle lacrime artificiali; ma se il disturbo non passa si potrebbe aver contratto una cheratite attinica o una congiuntivite causata dai raggi ultravioletti. Anche in questo caso è meglio consultare un medico oculista.
- Dopo uso del motorino o della bicicletta, è il caso di utilizzare caschi a norma di legge dotati di filtri e di un buon sistema di protezione dal vento. L’utilizzo della visiera è fondamentale per ridurre il rischio di traumi da corpo estraneo. Ovviamente il contatto con pollini e agenti inquinanti atmosferici è più frequente e vi è, quindi, un rischio maggiore di reazioni allergiche. In quest’ultimo caso possono essere utili spray nasali, colliri antistaminici e/o antistaminici assunti per via orale (dopo aver consultato un allergologo e un oculista). Il bruciore, la sensazione di avere della sabbia tra occhio e palpebra, la lacrimazione in aumento e le secrezioni purulente sono chiari sintomi di congiuntivite, ma a volte capita che gli occhi diventino rossi per altri motivi.
Dietro l’irritazione e l’arrossamento oculare possono esserci fattori scatenanti, quali:
- Corpo estraneo in un occhio (si può trattare di una ciglia, di residui di polvere, sabbia, ghiaia che producono inoltre bruciore e prurito.
- Allergie oculari che possono essere limitate ad alcuni periodi dell’anno ( ad esempio nei mesi primaverili ed estivi, ossia quando la natura è in pieno fermento e l’aria è piena di pollini), questo tipo di allergia è meglio conosciuta come congiuntivite stagionale. Alcuni di noi, però, possono avvertire questi sintomi durante tutto l’anno, quindi soffrire di una allergia cronica, alla quale può seguire una congiuntivite cronica. Oltre ai pollini, vi è un gran numero di allergeni che, nei soggetti predisposti, possono portare all’irritazione oculare. Questi includono peli di animali e acari della polvere. Generalmente, in questi casi, si parla di “allergie indoor”, cioè dove i fattori scatenanti sono circoscritti all’ambito domestico. La polvere di casa può contenere spore di funghi, muffe e forfora animale, quindi scatenare reazioni allergiche in qualsiasi momento.
- Infezioni agli occhi, possono provenire da una grande varietà di microrganismi, compresi batteri, virus e funghi. Quando questo succede, possono svilupparsi irritazioni e altri sintomi infiammatori. Persino le palpebre possono diventare bersaglio di focolai infettivi.
Indipendentemente dalla sua causa primaria, l’irritazione agli occhi presenta sintomi specifici come l’iper-produzione di lacrime e un aumentato bisogno di sbattere le palpebre. Questa reazione è parte del meccanismo di difesa dell’occhio, che agisce nel tentativo di combattere l’irritazione. È per tale ragione che, quando un occhio si irrita, il nostro istinto immediato è quello di sfregarlo. Questo, però, non può che peggiorare la situazione e causare ancora più danni.
Il termine “occhi rossi” descrive perfettamente la condizione degli occhi irritati e arrossati e possono associarsi anche ad altre condizioni come la rottura di un vaso sanguigno presente sulla sclera dell’occhio, una condizione nota come emorragia subcongiuntivale, o un’ infiammazione delle palpebre o blefarite, oppure un piccolo rigonfiamento rossastro sulla palpebra, più comunemente conosciuto come “orzaiolo“.
Quando l’arrossamento è persistente o si manifesta in maniera ricorrente è opportuno consultare un oculista poichè gli occhi rossi possono essere un sintomo anche di patologie più severe, come l’uveite e il glaucoma.
L’uveite è un’infiammazione dello strato centrale dell’occhio, comprensivo dell’iride, del corpo ciliare e della coroide.
Il glaucoma è una malattia cui si associa una pressione oculare elevata e può causare danni, anche irreversibili, al nervo ottico. Tali condizioni non sono ovviamente equiparabili a quanto descritto in precedenza, ed entrambe richiedono la cura da parte di un medico specialista.
Nel caso il rossore non sia così intenso prima di rivolgersi al medico si possono mettere in pratica i seguenti consigli:
Ridurre al minimo l’utilizzo del computer e della televisione. Se utilizzate le lenti a contatto, alternatele con gli occhiali, così da non irritare troppo l’occhio. Preparate un infuso di camomilla e lasciatelo raffreddare. Immergete dentro i dischetti di cotone e posizionateli sugli occhi per almeno 20 minuti. La camomilla aiuta a ritrovare sollievo e sfiammare. Se la causa degli occhi rossi è riconducibile allo stress o la stanchezza, sarà anche un modo per fermarsi e prendersi cura del proprio corpo. Se la camomilla è un rimedio troppo tradizionale per i vostri gusti, allora i dischetti di cotone potete immergerli nel latte freddo. Oltre a dare sollievo, aiuterà a rivitalizzare e decongestionare la zona. Ideale contro gli occhi rossi è l’impacco a base di albume. Un infuso di semi di finocchio per sconfiggere l’irritazione. Prendete un cetriolo, tagliate due fette e posizionatele sugli occhi per 15 minuti.
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