Oggi parleremo di crioterapia e diatermocoagulazione: due tecniche che utilizzano alte o basse temperature a scopi terapeutici.
Per crioterapia (in riabilitazione) si intende un tipo di terapia fisica mediante il freddo: con la diminuzione della temperatura cutanea e dei tessuti sottostanti si ottiene un potente effetto analgesico ed antinfiammatorio, un’anestesia temporanea della parte sottoposta al trattamento che sia muscolo, tendine o articolazione.
La bassa temperatura, e la velocità con la quale essa s’instaura, delle zone sottoposte all’azione del freddo dipende da diversi fattori:
- Metodo utilizzato
- Temperatura di partenza
- Tempo di permanenza sulla pelle
- Spessore del grasso sottocutaneo
Maggiore è il tempo di applicazione più in profondità la terapia agisce.
Nel muscolo la temperatura può essere ridotta fino a quattro centimetri di profondità in quanto il muscolo è un tessuto che contiene acqua, diventando quindi un eccellente conduttore di freddo, al contrario del grasso che è idrofobo.
La diatermocoagulazione (o elettrocoagulazione) è una tecnica impiegata per ottenere mediante calore la coagulazione o la distruzione di tessuti patologici; si usano a questo scopo a seconda dei casi l’elettrobisturi, l’ansa diatermica o l’ago diatermico.