Osteoporosi, cos’è?
L’osteoporosi è una patologia a carico dell’apparato scheletrico che causa la riduzione della densità delle ossa e il loro conseguente indebolimento: questa condizione espone il soggetto che ne è affetto a un rischio elevato di fratturarsi le ossa e, in particolar modo, quelle del femore, della colonna vertebrale e del polso. Ulteriori sedi di possibili fratture sono la spalla e le costole.
Si tratta di un disturbo piuttosto diffuso: è stato calcolato che nel nostro Paese sono circa 5 milioni i soggetti affetti da questa patologia, la maggioranza dei quali sono donne.
Quali sono i primi sintomi dell’osteoporosi?
I sintomi dell’osteoporosi, soprattutto all’inizio della patologia, non sono facilmente individuabili: essa addirittura può progredire per anni senza presentare segni visibili. Ecco perché spesso e volentieri l’osteoporosi viene diagnosticata in seguito a una frattura. In taluni casi, tuttavia, è possibile che si manifestano alcuni disturbi, che devono essere considerati dei veri e propri campanelli d’allarme, come i seguenti:
- dolore osseo
- dolore muscolare
- ipercalcemia
- ipercifosi
- iperlordosi
- lombalgia
- osteopenia
- calcoli renali
Come si cura l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia che progredisce in maniera lenta, ma inesorabile; ne consegue che essa può essere rallentata ma non curata del tutto. Un tipico percorso terapeutico per combattere l’osteoporosi è così strutturato:
- seguire un regime alimentare modulato in maniera tale da evitare stati di acidosi: ciò significa ridurre il consumo di carne rossa, latte, latticini, salumi, pomodoro, patate, zuccheri, dolcificanti, sale, caffè, bevande alcoliche, bibite gassate e abolire il vizio del fumo. Bisogna invece introdurre nella dieta le prugne, la soia, i legumi, le verdure a foglia verde, i frutti di bosco, la frutta secca, i semi di lino, i semi di zucca e il sesamo;
- fare del regolare movimento fisico;
- prevenire l’evento fratturativo su base osteoporotica;
- assumere i seguenti farmaci:
- estrogeni: ormoni sessuali femminili utilizzabili solo da pazienti donne, che si somministrano per lo più per l’osteoporosi postmenopausale; in sostituzione di questi ormoni è possibile assumere i modulatori selettivi del recettore degli estrogeniche producono effetti mirati sulle ossa, senza danneggiare utero e mammella;
- bisfosfonati: una categoria di farmaci che riescono a ostacolare con efficacia il riassorbimento osseo;
- ranelato di stronzio:è un farmaco riservato agli uomini, che è in grado, da una parte, di rallentare il riassorbimento osseo, e, dall’altra, di promuoverne la formazione;
- teriparatide e ormone paratiroideo: medicinali in grado di favorire la formazione delle ossa; solitamente è prescritto a coloro che sono intolleranti ai bifosfonati;
- denosumab: un anticorpo monoclonale capace di ridurre il riassorbimento osseo; è indicato per il trattamento dell’osteoporosi post-menopausale;
- vitamina D (un gruppo di pro-ormoni liposolubili): è in grado di facilitare l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo.