Ipoacusia (calo dell’udito)
Oggi parliamo di ipoacusia.Nell’ambito delle ipoacusie si distinguono quelle dovute a patologie dell’orecchio esterno, dell’orecchio medio ed infine, dell’orecchio interno.
Per quel che riguarda l’orecchio esterno, sono di particolare menzione le malformazioni congenite quali aplasia o ipoplasia del padiglione auricolare, cui possono associarsi mancato sviluppo del condotto uditivo: eczema acuto e cronico; otiti esterne ( foruncolo, otite esterna diffusa, otite esterna bollosa – emmorragica, herpes Zoster oticus, infezioni fungine); traumi dell’orecchio esterno; tappo di cerume (abnorme accumulo proveniente dalla secrezione delle ghiandole ceruminose); esostosi (accrescimento patologico dell’osso del condotto uditivo esterno); tumori (soprattutto epiteliomi, ma anche angiomi, condromi e sarcomi). Nel contesto delle patologie dell’orecchio medio, si devono citare: l’otite media purulenta acuta, processo flogistico che interessa la mucosa della cassa timpanica dovuta ad agenti batterici o virali; otiti medie croniche a timpano chiuso ed a timpano aperto secondarie ad otiti acute recidivanti o dovute a disfunzioni tubariche. Nel gruppo delle otiti a timpano chiuso, si annoverano: otite media secretiva, otite adesiva, timpanosclerosi. Tra le forme a timpano aperto, si nomenclano: otite media cronica semplice, otite cronica con esiti di tipo timpanosclerotico, otite media cronica colesteatomatosa.
Nelle ipoacusie neurosensoriali dell’orecchio interno distinguiamo: malattia di Ménière ad eziologia sconosciuta, caratterizzata da acufeni, ipoacusia fluttuante e vertigini; presbiacusia dovuta all’ invecchiamento dell’organo cocleare, cause neoplastiche ( neurinoma dell’acustico che rappresenta il 90% delle neoplasie dell’angolo pontocerebellare, meningioma, cisti epidermoidi, neurinomi del V e del VII paio dei nervi cranici, tumori glomici).
Non si possono tralasciare in questo breve excursus sulle cause di diminuzione dell’udito, le seguenti forme di ipoacusie: su base genetica; da cause immunologiche; da cause metaboiche, ormonali e vascolari; da agenti infettivi; da fistole perilinfatiche congenite ed acquisite; da sostanze ototossiche (alcune famiglie di antibiotici, i diuretici, i salicilati, gli antimalarici, gli antiblastici, alcuni solventi industriali); da rumore.
Una particolare menzione meritano due forme di ipoacusia:
otosclerosi, patologia ereditaria determinante un processo distrofico della capsula labirintica con blocco progressivo dell’articolazione stapedio – ovalare. Colpisce più frequentemente il sesso femminile rispetto a quello maschile in relazione all’intervento di fattori ormonali e si caratterizza per la classica triade dove all’ipoacusia si associano acufeni e vertigini. Nel tempo, le vertigini migliorano fino a sparire, mentre la sordità diventa via via più importante.
Ipoacusia improvvisa neurosensoriale, vera e propria emergenza audiologica che nella maggior parte dei casi riconosce una eziologia virale, la cui prognosi dipende dalla tempestività della diagnosi e dalla immediatezza del trattamento terapeutico. Il sintomo caratteristico è appunto l’ipoacusia che si instaura instantaneamente o nel giro di poche ore o giorni. Possono anche comparire vertigini, cefalea, pienezza auricolare ed acufeni di vario grado.
Nello studio delle suddette patologie è fondamentale, alla comparsa dell’ipoacusia, ricorrere alla visita otorinolaringoiatrica che si baserà sull’esame obiettivo, su esami di primo livello ( audiometria tonale e vocale, impedenzometria, ricerca dei riflessi stapediali) e di secondo livello ( potenziali evocati uditivi, potenziali evocati vestibolari, prove caloriche, stabilometria, RM cerebrale con gadolinio, con riguardo al pacchetto acustico – facciale ed all’angolo ponto . cerebellare, TAC dell’orecchio medio – interno con e senza mezzo di contrasto, ecc. ).