Visita pneumologica.
La visita pneumologica, assieme all’esame spirometrico, fanno parte della pneumologia, che è una branca della medicina che si occupa di studio, diagnosi e prevenzione delle patologie e dei disturbi, cronici o acuti, che sorgono ai danni del sistema respiratorio, in particolare di bronchi e polmoni.
Il pneumologo è, quindi, un medico specialista che si occupa di diagnosticare e trattare malattie che alterano le funzionalità del sistema respiratorio.
Le principali patologie cliniche che colpiscono l’apparato respiratorio sono: asma bronchiale, bronchite, BPCO, polmonite, rinite, pleurite e asma allergica. Si tratta di disturbi che si manifestano con sintomatologie, a volte anche dolorose, e che, oltre ad incidere notevolmente sulla qualità della vita del soggetto, rappresentano una seria minaccia per la salute generale del paziente. Quando una delle funzioni dell’apparato respiratorio risulta alterata o quando il medico generale richiede approfondimenti clinici per sospette patologie respiratorie, si rivela necessario consultare uno specialista, sottoponendosi ad una visita pneumologica.
La visita dura in media 15-20 minuti e non richiede alcun tipo di preparazione da parte del paziente.
Nella fase iniziale della visita, il pneumologo acquisisce informazioni riguardo patologie passate che hanno colpito il paziente, la data di insorgenza del disturbo, e le modalità con le quali questo si manifesta. Questa fase, denominata anamnesi, è volta all’acquisizione da parte dello specialista di informazioni e dettagli che possono essere determinanti nell’individuazione di una diagnosi; se accuratamente condotta, l’anamnesi consente al medico di maturare un’idea abbastanza precisa riguardo la tipologia di patologia dalla quale il paziente è affetto.
Nella seconda fase della visita il medico conduce un’auscultazione dei polmoni e dei bronchi, tramite l’utilizzo dello stetoscopio. Questa semplice azione risulta fondamentale nella determinazione di una diagnosi ed, eventualmente, nella prescrizione di una terapia.
Al termine della visita, il medico procede alla prescrizione di un trattamento terapeutico, nel caso in cui ritenga di essere in possesso di tutti gli elementi necessari per procedere ad una diagnosi, oppure può richiedere l’esecuzione di altri esami e accertamenti, come la spirometria, per risalire all’origine clinica del disturbo respiratorio.
La spirometria è un esame strumentale che ci permette di verificare la corretta funzionalità dell’apparato respiratorio, attraverso la misurazione della quantità di aria presente nei nostri polmoni e la distensione di questi ultimi. La durata dell’esame si aggira sui 20 minuti, ma varia a seconda dell’indagine clinica condotta. Per quanto concerne lo svolgimento dell’esame, il soggetto respira attraverso un boccaglio collegato ad uno spirometro computerizzato che delinea una curva, detta “curva flusso volume”, che analizza la corretta funzionalità dell’apparato respiratorio. Anche questo tipo di esame non richiede alcun tipo di preparazione da parte del paziente ed è assolutamente indolore e privo di qualsiasi rischio e controindicazione.In alcuni casi, su indicazione dello specialista, si esegue il test di broncodilatazione farmacologica che consiste in una spirometria con successiva somministrazione di un farmaco che migliora la funzione respiratoria e nuovo controllo spirometrico dopo 15/20 minuti.Questo esame è particolarmente indicato nei casi di sospetta asma bronchiale per confermare la diagnosi.