Risonanza magnetica
La risonanza magnetica è un esame che permette di ottenere immagini dettagliate dell’interno del corpo umano attraverso un macchinario che utilizza campi magnetici e onde radio. Ha una capacità diagnostica molto elevata rispetto ad altri esami e, sebbene non occorra una preparazione particolare per effettuare questo esame, ci sono alcune controindicazioni che vanno analizzate con il supporto del medico. Non bisogna indossare oggetti metallici di nessun tipo (gioielli, forcine) e, essendo il campo magnetico molto forte, per i pazienti con pacemaker o protesi metalliche non amagnetiche (ad esempio protesi sull’occhio o sull’orecchio) non è consigliabile sottoporsi a questo esame. E’ quindi fondamentale presentare al medico di base il proprio quadro clinico prima di procedere con la richiesta di qualsiasi tipologia di esame. Solitamente il protocollo da seguire sarebbe, dopo aver consultato il medico, effettuare un’ecografia o i raggi e, solo nel caso in cui venga rilevata una problematica di ordine superiore, procedere con la risonanza. Se infatti si sta valutando di intervenire a livello chirurgico è necessario ricorrere a una metodica maggiormente esaustiva dal punto di vista diagnostico, quale è appunto la risonanza magnetica.
Spesso la risonanza magnetica incute timore nei pazienti, i quali temono di soffrire la claustrofobia durante l’esame. Tuttavia nella grande maggioranza dei casi si tratta di una suggestione psicologica: il macchinario in realtà è aperto da entrambe le estremità ed è ben areato all’interno . E’ bene quindi che il paziente rivolga al tecnico (o al medico) tutti i propri dubbi o paure, in modo da riuscire a comprendere perfettamente in cosa consiste l’esame e non farsi impressionare senza motivo. Il supporto del tecnico in questo esame è molto importante in quanto è necessario che il paziente sia totalmente a proprio agio, così da affrontare l’esame al meglio, altrimenti c’è il rischio che un approccio psicologico errato comprometta la riuscita della risonanza. Ad ogni modo essendo la comunicazione audio attiva, durante l’esame il paziente può comunicare con il tecnico in qualsiasi momento.
Il tempo minimo per un esame standard può variare dai 20 ai 25 minuti, mentre per alcuni esami più particolareggiati (ad esempio la risonanza all’encefalo o a tutta la colonna vertebrale) la durata può essere anche di più di un’ora. E’ necessario che durante l’esame il paziente stia completamente immobile per non compromettere la corretta acquisizione delle immagini. Per alleviare il fastidio che può essere provocato dal rumore emesso dal macchinario, al paziente vengono fornite delle cuffie o dei tappi per le orecchie.
L’unico limite ad oggi per la risonanza è lo studio toracico, poiché a causa del naturale movimento della respirazione è impossibile ottenere delle immagini corrette.
Per il referto i tempi variano dalla complessità del quadro rilevato e dalla potenza della macchina (più la macchina è potente, più le immagini sono dettagliate), solitamente è consegnato al paziente nel giro di pochi giorni.