Paella valenciana
Quando noi italiani pensiamo alla cucina spagnola, una delle prime preparazioni che ci viene in mente è sicuramente la paella. Si tratta infatti di un piatto tipico in particolare della zona valenciana ed il suo nome deriva dal fatto che viene preparata in una pentola, una paella, appunto. Quella originale è una padella larga, profonda, realizzata in ferro, con due manici laterali.
Gli ingredienti che vanno a comporre questo piatto unico sono molti e tutti piuttosto conosciuti, tranne uno. Parliamo del chorizo che, per i meno esperti, rientra nel gruppo delle salsicce. Questo alimento non solo è molto saporito, ma può portare anche dei benefici al nostro organismo. Contiene infatti molto sodio: in 100 grammi di chorizo troviamo circa 2300 mg di sodio. Inoltre, posiamo trovare anche ferro, calcio, potassio, proteine, iodio e, in minime quantità, anche carboidrati e vitamine.
Paella: tra le ricette, ecco la classica
Prima di cominciare, bisogna sottolineare il fatto che ogni famiglia ha la propria versione di paella, quindi esistono centinaia di piccole differenze che, in pratica, possono differenziare anche notevolmente i vari piatti. Quella ce prepariamo oggi è la classica ricetta della paella valenciana, da gustare in gruppo. Inutile preparare la paella quando si è in pochi; è meglio aspettare un’occasione diversa dal solito.
Diciamo che la paella si può adattare anche a chi segue una dieta. Non bisogna dimenticare però che si tratta sempre di un piatto composto da tantissimi ingredienti e, di conseguenza, non può essere considerato ipocalorico. In una porzione troviamo circa 400 calorie; ma nessun senso di colpa: se si mangia più leggeri il pasto successivo, tutto rientra a regime.
Ingredienti per 4 persone:
- 8 ali di pollo
- 400 grammi di cozze
- 400 grammi di vongole
- 400 grammi di gamberetti
- 150 ml di vino bianco
- 250 grammi di chorizo
- 500 grammi di passata di pomodoro
- 300 grammi di riso
- 1 peperone
- 1 cipolla rossa
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 800 ml di brodo di pollo
- 400 grammi di capesante
- 150 grammi di piselli surgelati
- 300 grammi di fagiolini
- 1 ½ busta di zafferano
Per prima cosa bisogna prendere una padella antiaderente, versarci un filo d’olio ed aggiungere il pollo tagliato a pezzetti. Quando questi sono rosolati, vanno tolti e tenuti separatamente al caldo. Utilizzando la stessa padella, si fa rosolare il chorizo, prima di separare ed accantonare anche quello. Ora tocca alla cipolla tritata; quando è appassita (sempre nella stessa padella), si può aggiungere il riso e sfumare con il vino bianco. A questo punto si possono aggiungere lo zafferano, il peperone ed il pomodoro. Si versa ora il brodo un po’alla volta.
Dopo 10 minuti di cottura, è il momento del pesce. Bisogna aggiungere le cozze, le vongole e i gamberetti e il chorizo precedentemente abbrustolito. Dopo altri 5 minuti, è l’ora delle capesante, dei piselli e del pollo. Ora si può aggiustare di sale e pepe.
Come abbiamo visto, per realizzare la ricetta della paella non servono particolari attrezzature; basta un po’ di pazienza e un po’ di ingredienti. A proposito, alcune scuole di pensiero invitano a non utilizzare la classica padella antiaderente per la cottura, proprio per ottenere l’effetto contrario, ossia l’attaccatura del riso. Si dice che proprio il riso attaccato, chiamato socarrat, sia la parte più pregiata della paella. Un’altra alternativa riguarda lo zafferano, per alcuni troppo saporito. L’invito, in questo caso, è quello di sostituirlo con un semplice colorante giallo in polvere. Infine, l’ultimo consiglio riguarda il riso: bisogna preferire quella della varietà Bomba, tipicamente valenciano e fatto apposta per la paella. Se questo non dovesse essere disponibile, si può ovviare con il riso Roma.
Mangiare carne e pesce insieme fa male?
Inutile dire che più il pasto è calorico, maggiore è l’attenzione che bisogna riporre a ciò che si ingerisce, perché l’organismo perdona meno gli “errori”. Inoltre, è molto importante considerare i processi digestivi dei singoli alimenti ingeriti. Se si ingeriscono due o più alimenti che necessitano di processi digestivi diversi, probabilmente la digestione si completerà in modo più lento ed alcuni nutrienti potrebbero non essere assorbiti completamente.
Da non dimenticare il ruolo giocato dal tipo e dai tempi di cottura degli alimenti. Se abbiniamo una frittura ad un altro cibo grasso cotto, il processo digestivo sarà rallentato e più difficoltoso.
In linea generale, comunque, non ci sono delle associazioni che fanno male a priori. Quindi, se ogni tanto ci si concede una buona paella, non c’è alcun problema (fatto salvo per i casi di intolleranze o allergie a specifici alimenti). Il problema sorge quando questa “associazione difficoltosa” diventa un’abitudine e costringe l’organismo a lavorare troppo. Quindi no al consumo troppo frequente e no alle porzioni eccessive, ma sì alla paella.