Visita proctologica e medico proctologo.
In pochi la conoscono con il nome tecnico, eppure sono molte le persone che si sottopongono alla visita proctologica che è un controllo rettale effettuato dal medico che, munito di anoscopio e dito guantato, effettua un’indagine con lo scopo di valutare la presenza o meno di possibili patologie proctologiche, ossia legate alla zona rettale ed anale del paziente.Ѐ normale nutrire delle preoccupazioni quando si ha a che fare con le problematiche legate alla proctologia e urologia. Ma, a differenza di quanto si possa pensare, la visita proctologica è molto più semplice e meno dolorosa di quanto si immagini.Il medico proctologo effettua tale visita la cui durata è di circa 30 minuti, suddividendola in 5 step:
1) Un colloquio tra il medico ed il paziente per ottenere un’anamnesi completa di quest’ultimo. Durante tale intervista il paziente deve evidenziare tutti gli aspetti della sua salute che potrebbero essere importanti al proctologo per chiarire la sua situazione. Deve, quindi, descrivere il tipo di disturbi di cui soffre, da quanto tempo ne è affetto, con quale intensità ed eventuali sviluppi o modifiche sono cambiati i sintomi nel tempo, se ha familiarità con questo tipo di problematiche.
2) Inizia quindi la visita proctologica vera e propria: il medico fa stendere il paziente sul fianco sinistro in posizione fetale, in modo da agevolare una prima osservazione, che non richiede alcuno strumento e che permette al medico di verificare se esistono dei problemi legati a ragadi ed emorroidi.
3) Se possibile, il proctologo procede indossando un guanto e verificando la reazione dello sfintere e dell’intera zona perianale in seguito alla stimolazione con un piccolo aghetto.
4) Se la palpazione lo consente, il medico proctologo procede con l’esplorazione rettale, altrimenti rimanda la visita ad un giorno successivo, quando il paziente avrà risolto i problemi riscontrati. L’esplorazione rettale inizia con una manovra che prevede l’inserimento dell’indice adeguatamente lubrificato. In questa fase è molto importante che il paziente sia rilassato, in modo da ridurre qualsiasi contrazione e dolore. La collaborazione tra il proctologo e il paziente è fondamentale per elaborare una diagnosi precisa, senza provare dolori.
5) L’ultima fase della visita proctologica riguarda la rettoscopia. A questo punto, l’obiettivo è valutare la situazione del canale rettale e del retto basso.
Oltre a non essere dolorosa, la visita proctologica non presenta controindicazioni. Inoltre, non deve prepararsi in alcun modo particolare; è sufficiente che evacui nelle ore precedenti alla visita dal proctologo.
Dopo aver ottenuto la diagnosi, il paziente è tenuto ad iniziare una terapia farmacologica o a pianificare un intervento chirurgico. Se necessario, deve approfondire ulteriormente con altri esami.
Ѐ importantissimo non lasciarsi sopraffare dall’imbarazzo o dalla paura di affrontare questa visita, che non solo è un controllo di breve durata e non invasivo, ma è fondamentale per la prevenzione delle malattie del tratto colonrettale. Per questo motivo, chi ha familiarità con questo tipo di problematica, dovrebbe recarsi dal proctologo a 30 anni, anche se non presenta sintomi evidenti. Nel caso in cui invece non vi sia familiarità, è consigliato effettuare il controllo dopo i 40 anni.
Quando e perché effettuare la visita proctologica?
Ѐ raccomandabile rivolgersi al proctologo quando si avverte qualche fastidio o dolore alla zona dell’ano e del retto. I sintomi da valutare, oltre al dolore nella zona rettale, sono il prurito, le secrezioni anormali, il sanguinamento e le tumefazioni presenti nella stessa area.L’obiettivo della visita proctologica è quella di individuare la presenza di eventuali patologie proctologiche, come incontinenza, perdite di sangue, emorroidi, fistole, ascessi, ragadi, prolassi e/o neoformazioni.