In caso di positività al tumore alla vescica l’urologo, nelle forme superficiali ma con caratteristiche di probabile recidività, potrà prescrivere un trattamento adiuvante: la “chemioterapia topica endovescicale“.
Consiste in instillazioni endovescicali di sostanze (Mitomicina, BCG, Epirubicina, ecc.) che hanno la funzione di ridurre la probabilità di recidiva del tumore stesso.
Nel caso di un tumore infiltrante la parete muscolare della vescica il trattamento sarà più radicale portando all’asportazione della vescica (cistectomia radicale).
In caso di cistectomia radicale, nell’uomo viene asportata anche la prostata mentre nelle donne possono venire asportati utero, ovaie, tube di Falloppio e una porzione di vagina.
In seguito a una cistectomia radicale, l’urologo dovrà creare chirurgicamente una derivazione urinaria in modo da permettere un nuovo passaggio all’urina.
Ciò può essere ottenuto con tecniche diverse, sempre migliorate nel corso degli anni, cercando di conservare le funzioni fisiologiche del paziente.
Quando possibile si crea una “neovescica ortotopica”: una nuova vescica creata con una porzione di intestino e abboccata all’uretra; ciò permetterà al paziente di urinare in maniera naturale evitando l’uso di sacchettini esterni per la raccolta dell’urina.
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