Oggi parleremo del Tumore alla prostata con il Dott Francesco Comerci Urologo Bologna, nonchè Direttore Sanitario del Centro diagnostico e punto prelievi Poliambulatorio Privato Ionoforetica di Bologna, considerato di eccellenza in urologia.
1) Dott. Comerci, lei è molto conosciuto come urologo a Bologna. Con che frequenza si presenta il tumore della prostata nella popolazione generale?
Il tumore della prostata rappresenta il carcinoma più frequente nel sesso maschile dopo i 50 anni, rappresentando la terza causa di morte per chi è affetto da questa patologia.
Circa il 20% dei tumori nel sesso maschile è rappresentato da quello prostatico. Comunque se da un lato, negli ultimi anni , vi è stato un aumento dell’incidenza del tumore, dall’altro , grazie ad una diagnosi sempre più precoce , vi è stata una riduzione della mortalità ed io stesso per la mia esperienza di urologo a Bologna da parecchi anni non posso far altro che confermare.
Ricordiamoci che ogni hanno ci sono , in Italia, circa 35.000 nuove diagnosi di tumore prostatico
2) Tumore prostata, quali i fattori di rischio?
Purtroppo ci troviamo di fronte ad una patologia dall’eziogenesi parzialmente conosciuta, anche se certamente influiscono l’età del paziente, che nell’80% ha più di 60 anni , fattori ormonali, genetici, di razza e anche fattori ambientali, seppur non ancora del tutto chiariti.
La razza nera è quella a maggior rischio, inoltre il rischio è maggiore se vi è uno o più consanguinei ( padre, fratelli, ecc.) affetti da tumore prostatico.
Anche l’alimentazione sembra possa avere una importanza, infatti i latticini e derivati e l’ eccessivo apporto calorico ricco di grassi possono rappresentare un fattore predisponente, invece un ruolo protettivo sembra avercelo alcuni anti ossidanti (come il licopene), vitamina C e D.
3) Quali sono i sintomi con cui si manifesta il tumore alla prostata?
In genere la maggior parte della diagnosi di adenocarcinoma prostatico viene fatta su pazienti asintomatici con un aumento dei valori del PSA con o senza esplorazione rettale prostatica sospetta. Rarissimamente ci troviamo di fronte a pazienti in cui la diagnosi viene fatta per sintomi legati ad uno stadio molto avanzato come il dolore osseo ( dovuto a metastasi ) o difficoltosa defecazione ecc o per presenza di sangue nelle urine o nel liquido seminale o per difficoltosa minzione.
4) Come si fa la diagnosi in Italia e a Bologna in particolar modo?
La diagnosi si si basa essenzialmente sulle seguente indagini:
L’esplorazione rettale, il psa, e l’ecografia prostatica transrettale sono tutti elementi che ci possono far sospettare la presenza di un tumore quindi un psa a valori superiori a quelli della norma , una esplorazione con una prostata aumentaat di consistenza o con un nodulo paaapbile,o la presenza di una area ipoecogena sospetta all’ecografia , sono tutte condizioniche ci devono porre a procedere ad una biospia prostatica trans rettale. E’ solo la biospia che ci permette di ottenere la certezza diagnostica di tumore prostatico.Da qualche hanno è entrata nella partica clinica un esame molto importante la RISONANZA magnetica multiparmetrica che oltre che a poterci far riscontrare delle aree sospette ci permette sia di eseguire delle biospie mirate ed avere anche delle informazione dettagliate sull’anatomia prostatica importanti per la pianificazione dell’eventuale successivo intervento chirurgico.
5) Come si interviene, quali sono i possibili trattamenti?
Il trattamento del carcinoma prostatico ha obiettivi differenti a seconda dell’estensione e dell’aggressività della malattia, ed in base alla spettanza di vita del paziente. Possiamo eseguire nelle forme poco aggressive con particolari caratteristiche la cosidetta sorveglianza attiva (il paziente diventa un sorvegliato spciale viene sottoposto a controlli periodici con psa, visita urologica, risonanza magnetica e rebiospie con scedenze ben precise, tutto ciò per confermare che la malattie del paziente non sià progredita e pertanto rimanere in un protocollo di sorveglianza o proporre, nel caso di una progressione, ad un trattamento radicale. Trattamento che In presenza di tumore probabilmente localizzato e in paziente motivato, con buon performance status ( con aspettativa di vita uguale o maggiore di dieci anni) consiste nell’opzione chirurgica di prostatectomia radicale che garantisce la maggior percentuale di guarigione. Negli altri casi bisogna valutare singolarmente paziente per paziente le altre opzioni terapeutiche ( radioterapia- ormonoterapia) .L’intervento chirurgico di prostatectomia radicale viene eseguito con varie tecniche di recente è stata introdotta la tecnicha ROBOT assitita che ha reso più confortevole l’intervento per il paziente e riducendo il tempo di degenza .
6) Cosa consiglia a scopo preventivo alla popolazione maschile adulta
Sicuramente poco si può fare sulla prevenzione primaria effettuata su soggetti sani(che consiste nell’adozione di comportamenti in grado di evitare o ridurre lo sviluppo di una malattia) , sicuramente una dieta povera in latticini ed evitare diete ipercaloriche ricche di grassi posso avere un ruolo favorevole le di prevenzione come proababilmente diete ricche di vitamine A–C–D.Molto importante è invece al prevenzione secondaria quindi fare una dignosi precoce.Sicuramente una visita urologica con un esame del psa ci permette di poter escludere o sospettare con elevata probabilità un tumore prostatico.A mio avviso in pazienti che non hanno una familiarità per tumore prostatico l’esame del psa può essere eseguito dai 50 anni in su nei pazienti che invece hanno in famiglia uno o più consanguinei portatori di tumore della prostata l’età del primo psa dovrebbe scendere ai 40-45 anni.L’aumento del psa non è tumore specifico infatti può crescere anche in presenza di ipertrofia benigna o di infiammazione (prostatite). Il PSA quindi va valutato insieme ad altri aspetti l’urologo dovrà effettuare l’esplorazione rettale (che darà informazioni sulle dimensioni consistenza della prostata , margini anatomici,e sulla presenza di eventuali nodularità sospette), deciderà per una ecografia prostatica transrettale per evidenziare eventuali noduli ipoecogeni sospetti, e nei dubbi verrà eseguita una biopsia la quale ci permetterà una diagnosi di certezza. E’ una diagnosi piuttosto semplice e se viene eseguita in fase precoce un intervento di prostatectomia radicale può garantire una guarigione nella quasi totalità dei casi.
Ringraziamo il Dottor Francesco Comerci urologo a Bologna e direttore Sanitario presso il Centro diagnostico Poliambulatorio privato Ionoforetica convenzionato con il portale nazionale Medicorapido.