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Varicocele, prevenzione e diagnosi.

Amico Dottore di Amico Dottore
4 Febbraio 2019
in Urologia
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varicocele

varicocele

Il Varicocele: chi è colpito e a che età si manifesta:

Il 15% della popolazione maschile italiana è colpita da varicocele. Le statistiche più recenti parlano, infatti, di circa due milioni di adulti interessati dal disturbo, tra questi 200 mila sarebbero ragazzi compresi tra 11 e 17 anni (per lo più in età preadolescenziale). Di cosa si tratta?

Il varicocele è una delle più frequenti patologie che coinvolgono l’apparato genitale maschile. La sua comparsa è dovuta al malfunzionamento del sistema vascolare. Questa disfunzione si caratterizza per l’ingrossamento anomalo delle vene spermatiche, che si trovano nello scroto, che fanno fluire il sangue al loro interno in senso contrario, provocando l’aumento della temperatura, lo stallo di sangue nei testicoli e conseguente infiammazione della zona genitale.

Di fatto, il varicocele è molto frequente e comune negli uomini ma non pericoloso dal punto di vista della salute. Rappresenta però uno dei maggiori fattori d’infertilità maschile. Oltre il 40% dei soggetti affetti da varicocele, infatti, ha problemi di fertilità e riproduzione. Questo avviene perché il cattivo flusso di sangue crea un ambiente sfavorevole lungo il funicolo spermatico e lo sperma viene danneggiato irreparabilmente.

Come riconoscere il varicocele, i sintomi:

Capire se sei affetto da varicocele non è sempre facile. La maggior parte delle volte, infatti, è asintomatico e si scopre solo quando non si riesce a concepire e si è costretti a rivolgersi a un andrologo per conoscere i motivi. Nei casi più significativi, invece, alcuni sintomi rivelano se la patologia è in corso o meno.

Il sintomo più comune del varicocele è il gonfiore in corrispondenza del testicolo interessato (secondo le statistiche nel 95% dei casi si tratta del testicolo sinistro per le caratteristiche anatomiche dei vasi vascolari). Il gonfiore può essere associato anche a dolore localizzato intorno al testicolo (o semplicemente fastidio) oppure nella zona inguinale. Il dolore (o il senso di pesantezza) compare, generalmente, nei periodi caldi, dopo uno sforzo, intensa attività fisica oppure dopo un rapporto sessuale.

Negli esempi più evidenti possono manifestarsi segni palesi del varicocele. In questo caso la dilatazione venosa è palpabile a livello dello scroto e spesso anche visibile a un occhio inesperto. Altre volte uno dei due testicoli appare più piccolo rispetto all’altro o, addirittura, è osservabile una massa o un rigonfiamento della ghiandola genitale maschile.

La diagnosi del varicocele può essere fatta solo da uno specialista attraverso una visita approfondita. Nella maggior parte dei casi l’andrologo conferma la patologia attraverso la palpazione e l’esame visivo, mentre se si tratta di varicocele asintomatico si procede con analisi cliniche specifiche (spermiogramma ed ecocolordoppler).

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Come prevenire il varicocele:

Il varicocele è, oggi, una patologia senza cause apparenti. I numerosi studi condotti non hanno evidenziato alcun fattore scatenante per questa disfunzione vascolare a carico dell’apparato genitale maschile. È invece certo che non è dovuta a influenze esterne o ambientali. La teoria con maggiore seguito è che il varicocele sia causato principalmente da una debolezza congenita delle pareti venose associata a un’incontinenza delle valvole. La domanda viene dunque spontanea: prevenire il varicocele è possibile?

Uno screening preventivo è sempre consigliato. Già a partire dall’età preadolescenziale, quindi dagli 11 – 12 anni, sarebbe opportuno eseguire una visita urologica per fare il quadro della situazione. Spesso invece i genitori sottovalutano questo tipo di patologia e la maggior parte degli uomini si trova a fare la prima visita dall’andrologo in età adulta.

In caso di sospetto varicocele il medico specialista prescrive una serie di analisi specifiche e approfondite, utili a evidenziare lo stato della patologia e il grado. Il primo esame cui si viene sottoposti è lo spermiogramma. Si tratta dell’analisi del liquido seminale, utile a capire il numero totale, la concentrazione, la mortalità, la vitalità e la morfologia degli spermatozoi. I risultati (che si ottengono mediante test in vitro in quindici giorni) permettono di comprendere se in atto c’è un’infertilità che potrebbe dipendere proprio dal varicocele. L’esame successivo è l’ecocolordoppler testicolare. Quest’ultimo è lo strumento più importante e valido per valutare il grado di varicocele e individuarne area e morfologia nel caso si dovesse ricorrere all’intervento. Efficace soprattutto per scoprire le forme di varicocele più difficili da diagnosticare attraverso il solo esame visivo e di palpazione. L’ecocolordoppler riporta, inoltre, la velocità dei flussi venosi sia a riposo sia durante alcune manovre, utile per definire il grado di varicocele. Infine, l’ecografia scrotale e addominale rappresentano esami affidabili per approfondire la valutazione della patologia nel caso si debba intervenire chirurgicamente.

Grazie a questi esami clinici è possibile stabilire l’entità del varicocele. La disfunzione venosa a carico dei genitali maschili può, infatti, essere di quattro gradi.

– il varicocele è una piccola macchia visibile ma non palpabile (grado 0);
– il varicocele è palpabile all’esame specialistico (grado 1);
– il varicocele è visibile, palpabile e appare come una massa osservabile a occhio nudo dallo specialista attraverso la manovra di Valsalva (grado 2);
– il varicocele è visibile e palpabile, con massa evidente anche a riposo e senza manovre (grado 3).

Come si cura il varicocele: quali terapie adottare:

La maggioranza degli uomini affetti da varicocele conduce una vita normale e non ha bisogno di nessuna cura. Si tratta, infatti, di una patologia non pericolosa nè mortale, con la quale l’uomo può convivere, ma può invece portare all’infertilità.

Nel varicocele di grado 0 e 1 non è necessario sottoporsi all’intervento ma si può continuare la propria vita normalmente senza il bisogno di curarsi. Discorso differente se il varicocele comporta dolore e fastidio insistente. In questo caso bisogna ricorrere all’intervento chirurgico correttivo. Nei gradi 2 e 3, quando il dolore è persistente oppure le alterazioni dello spermiogramma sono elevate, la chirurgia è l’unica forma risolutiva.

In cosa consiste l’intervento al varicocele? Si tratta di un’operazione di tipo correttivo che consiste nel separare i vasi sanguigni del testicolo interessato, chiudendo tutte le vene dilatate. Le arterie da operare vengono rilevate in fase di preospedalizzazione mediante l’esame ecografico e l’ecocolordoppler. L’intervento, a seconda dell’ospedale dove viene effettuato, può essere fatto in tre diversi modi. Con la chirurgia tradizionale (anestesia totale o locale e incisione con bisturi), laparoscopia (anestesia totale o locale e incisioni con laser) oppure embolizzazione percutanea (anestesia locale e immissione di sostanze via catetere venoso).

Ciascun intervento prevede un recupero del paziente differente, ma generalmente si può tornare a svolgere una vita normale nel giro di pochi giorni dall’operazione. Purtroppo, ricorrere alla chirurgia non esclude che il varicocele possa tornare. Nel 30% dei pazienti operati, infatti, la patologia si ripresenta. Per prevenire una possibile ricaduta è molto importante effettuare visite di controllo programmate postoperatorie. Dopo sei mesi dall’intervento chirurgico devono essere ripetuti ecodoppler e spermiogramma per valutare l’esito dell’operazione e i miglioramenti. In caso di risposta negativa l’intervento deve ripetersi.

Concludendo, per evitare di dover intervenire chirurgicamente per risolvere il varicocele, è importante seguire una corretta prevenzione già in età adolescenziale. Anticipare la comparsa del varicocele è possibile solo effettuando screening mirati.

Titolo articolo:
Tags: varicocele
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